Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Solidarietà & Volontariato

Anticorpi e mal di testa, pro e contro del pallone

Calcio. I danni provocati sui Ronaldo baby

di Francesco Di Nepi

Tempi duri per i centravanti. Dal prossimo anno, infatti, sarà proibito, a tutela dell?integrità cerebrale dei calciatori, colpire il pallone con la testa. Tutto vero? No, ovviamente. L?evidente provocazione serve solo a introdurre una notizia a lungo subodorata dal ?popolo del pallone?, sfinito dal vano tentativo di decifrare sconclusionate interviste di molti suoi beniamini: i colpi di testa, più che per la rete avversaria, sarebbero pericolosi per il cervello dei calciatori stessi. Le ricerche sono state condotte da studiosi finlandesi che, dopo aver confrontato la risonanza magnetica cerebrale di calciatori e giocatori di football americano, si sono accorti che il cervello dei primi mostrava numerose piccole lesioni. Scatta l?allarme rosso? «No, non è il caso di agitarsi», dice Roberto Matteo Villani, direttore della cattedra di Neurochirurgia all?Università degli studi di Milano. «Anche se tali anomalie fanno pensare a microlesioni delle cellule cerebrali, gli studi finlandesi dovranno essere approfonditi». Di segno opposto, sempre nell?ambito delle ricerche sulla fisiologia legata al football, il risultato di un altro studio, portato avanti dall?istituto San Matteo di Pavia e dai medici del Milan, secondo il quale il calcio è in grado di potenziare la funzione immunitaria dei ragazzi. I medici hanno valutato l?attività di ventitré giovani calciatori, studiandone la funzione immunologica. I risultati evidenziano, oltre a una armonica crescita complessiva, un favorevole sviluppo della funzione immunitaria, necessaria per la prevenzione di fenomeni allergici negli adolescenti. «Non c?è dubbio che il calcio, come molte altre attività sportive, consente di armonizzare una serie di eventi fisiologici, tra i quali c?è anche l?immunità», spiega il professor Giovanni Rocchi, docente di malattie infettive all?Università degli studi di Roma ?Tor Vergata?. Praticare il calcio, insomma, può essere una salutare terapia. A patto che non si esageri con le ?incornate?.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA