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Chiesa e politica. Si torna a parlare di “oratori”

Cosa sono gli oratori della Chiesa italiana, da sempre luogo di aggregazione civile e sociale, in particolare per l'Azione cattolica?

di Ettore Colombo

Di oratori non se ne parlava più da decenni, almeno non nel dibattito politico (all?interno della Chiesa cattolica, è naturale, se n?è sempre parlato). Sembrava persino un termine antiquato, desueto, finché, nell’ennesima polemica ferragostana, ecco che sui giornali e in tivù ricompaiono, anche se sono stati solo un pretesto, la causa scatenante della querelle. Nelle settimane passate, infatti, ha tenuto banco la polemica in merito all?intervento del presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, al raduno nazionale dell?Azione cattolica che comincia mercoledì 1 settembre a Loreto. ?L?oratorio, un bene di tutti? è infatti il titolo del discorso che il vicepremier terrà al convegno di Ac. L?invito rivolto a Fini è stato molto contestato dalla una parte della base del movimento e soprattutto della sua dirigenza, quella storicamente e più marcatamente orientata ?a sinistra?, fin troppo memore della decisione del regime fascista di sciogliere, negli anni Trenta, i circoli dell?Azione cattolica. Molti hanno parlato di ?nuove scuse?, sul tipo di quelle per le leggi razziali, che Fini dovrebbe porgere agli esponenti di Ac. Gli organizzatori di Loreto hanno assicurato che l?autore della svolta di Fiuggi è stato invitato in qualità di alto rappresentante delle Istituzioni e ?per parlare solo di oratori?. Ad affrontare l’argomento insieme a lui ci saranno anche il cardinale di Genova Tarcisio Bertone e il presidente della Regione Marche, Vito D?Ambrosio, diessino. Il fitto programma di incontri prevede tra l?altro l?intervento del patriarca di Venezia Angelo Scola, che venerdì scorso è intervenuto al Meeting di Rimini con un bellissimo discorso, per concludersi con l?arrivo del Papa, domenica prossima, il 5 settembre, evento atteso da tutto il popolo ?azionista?. Ma gli oratori esistono ancora? Sì, se si guarda ai numeri. Per esempio, il Forum degli Oratori Italiani, l?associazione che li riunisce, conta 157 centri associati, mentre, secondo un recente censimento, sarebbero duecento quelli collegati via Internet. Insomma, è in atto anche l?aggiornamento nello spirito delle nuove tecnologie per quello che, ancora fino agli anni Sessanta, è stato a lungo l?unico punto di aggregazione per bambini e adolescenti, alternativa alla strada e alla solitudine. Oggi, pensando agli oratori, molti pensano ancora ai campetti dove poter tirare in libertà qualche tiro al pallone. O al massimo a quelle sale, un po? scalcinate, in cui si proiettano film datati. Certo, ci sono sempre i campetti di calcio e le sale di cinema di secondo o terz?ordine, con relativo dibattito, il caro, vecchio ?cineforum?. Ma ci sono anche doposcuola e attività di sostegno per chi ha problemi a scuola, piccole biblioteche, attività di formazione spirituale, gruppi di catechesi o gruppi legati alle attività degli scout. La frequentazione non certo è elevata e la concentrazione di oratori si registra in Lombardia, nel Triveneto, nel Piemonte (patria di don Giovanni Bosco e dei suoi salesiani, i fondatori dei primi oratori così come li conosciamo oggi), nel Nord, insomma, mentre è scarsa al Centro-Sud. C?è l?eccezione di Roma, con un?alta concentrazione di parrocchie che offrono la possibilità di frequentare gli oratori soprattutto in periferia. Nel 2003, soprattutto, è stata approvata, da parte del Parlamento italiano, un legge che riconosce e sostiene la funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori parrocchiali. Una legge in cui vengono riconosciute anche le funzioni educative di analoghi enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato italiano ha stipulato un?intesa. In sostanza, l?aiuto economico consiste nell?esenzione dalla tassa comunale sugli immobili in cui si svolge l?attività del centro e prevede che lo Stato e tutti gli enti locali possano concedere agli oratori attrezzature e immobili in uso gratuito. Ulteriori e più specifiche agevolazioni o finanziamenti da prevedere ai fini del riconoscimento delle attività dell?oratorio sono rimandati dal legislatore alle Regioni, che ne sono titolari. Un’unica nota finale. La legge porta la firma ? e la caparbia volontà nel seguirne l?iter e nell?averne ottenuto l?approvazione ? del capogruppo alla Camera dell?Udc, l?onorevole Luca Volonté. Come mai non è stato invitato a Loreto? In fondo – agli occhi della nuova dirigenza dell?Ac, che pure ha avuto il coraggio di siglare con Cl, al Meeting di Rimini, una storica ?pace? tra movimenti che si erano guardati troppo a lungo in cagnesco – anche l?onorevole Volonté un invito se l?è meritato?


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