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Cinque bimbi per il sindaco

Stracci di notizia di Ezio Greggio

di Ezio Greggio

Carissimo sindaco Giuseppe Bressa, le scrivo senza avere la minima idea a quale schieramento lei appartenga, anche perché se lo sapessi sarebbe lo stesso. Ho letto su un quotidiano italiano che nella sua città si sta verificando un caso umano che la vede fra i protagonisti, pare in senso negativo: una mamma di 30 anni con 5 figli, si è vista togliere dal Tribunale dei minori di Trieste due maschietti che, come due piccioni, sono stati spediti lontani dalla famiglia. La mamma li poteva vedere solo quattro ore la settimana, ripeto quattro ore, al sabato e stop. Se non vado errato questa separazione forzata è durata circa un anno. Poi, migliorata la situazione familiare, poté vedere i suoi due bimbi un week-end al mese. Nel luglio del ?96 il giudice decretò che i bambini potessero rientrare in famiglia, proprio in questi giorni. E lei caro Sindaco che fa? disattende questa indicazione solo perché la mamma qualche volta, forse una sola, si è tenuta i propri figli qualche giorno in più. Non solo, leggo (spero non sia vero) che lei ha inviato una relazione al Tribunale accusando quella mamma di sottrazione di minori e chiedendo il prolungamento illimitato dell?affido dei ragazzi. Complimenti per la delicatezza e il buon cuore. Caro Giuseppe, che quella famiglia abbia avuto dei problemi è innegabile. Ma lei è il sindaco, il primo cittadino della città e conseguentemente il primo difensore anche di quei due poveri ragazzi, oltre che della famiglia da cui sono stati strappati e sbattacchiati come mafiosi al confino. Io sono convinto che usando un po? di buon senso e la collaborazione di qualche persona di buona volontà (e la sua città, sono certo, ne è piena, essendo il sottoscritto di origini venete e conoscendo quindi molto bene la generosità della gente del nord-est), la situazione poteva risolversi meglio. Erano in tanti in una casa piccola? Io dico che lei avrebbe potuto mettersi a capo di un movimento per difendere i suoi cittadini anziché lavarsene le mani e allontanare i ?problemi coi calzoncini corti?. Cosa per altro accaduta con successo in casi simili in altre città d?Italia ove i sindaci hanno preferito essere garantisti anziché pubblici accusatori e nel suo caso addirittura giudice. Non mi dica che non si poteva trovare, con l?aiuto del suo Comune, una soluzione in paese che non smembrasse la famiglia. Ora pare che il Coordinamento nazionale per la tutela dei minori la stia denunciando per abuso di potere: faccia un passo indietro sindaco. Ritiri la relazione che ha mandato al Tribunale, sarà il suo primo successo, perché, lo voglia o no, quei bimbi sono anche suoi. Da parte mia sono disponibile a darle una mano per trovare i fondi per aiutare quella famiglia, in particolare quei 5 bambini ad avere un futuro accanto alla propria mamma. Tutto il resto non conta, sono i soliti problemi dei ?grandi?.


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