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Codice civile a misura di non profit: il cantiere è aperto

Giuristi, economisti, esponenti della società civile: tutti attorno a un tavolo per dare al terzo settore certezze giuridiche

di Francesco Maggio

Fare un bel po? di ordine nel ginepraio di leggi e leggine che da sempre caratterizza e penalizza il non profit; rafforzare l?identità giuridica di quegli enti quali, per esempio, le fondazioni, che il legislatore civilistico (fascista) del 1942 guardava con sospetto perché freno alla circolazione della ricchezza e quindi, decisamente, mal ?sopportava?; ma soprattutto dotare il terzo settore di quella certezza giuridica che solo il codice civile può assicurare e che finalmente ridurrebbe la sproporzione tra le dimensioni economiche assunte dal fenomeno e la povertà normativa che negli ultimi anni lo ha ?accompagnato?: dal 13 settembre simili obiettivi diventano finalmente alla portata. In quella data, infatti, è ufficialmente convocata la Commissione per la riforma organica del libro I del titolo II del codice civile in tema di persone giuridiche e di associazioni non riconosciute fortemente voluta dal viceministro per l?Economia Roberto Pinza, già artefice della legge di riforma delle fondazioni di origine bancaria (decreto legislativo 461/98) e che proprio da queste colonne, un paio di mesi fa (Vita n. 24), aveva annunciato di aver già messo in agenda. Il decreto ministeriale che istituisce la commissione è datato 4 agosto. A farne parte sono stati chiamati autorevoli giuristi, ma non mancano economisti di vaglia ed esponenti di primo piano del non profit (vedi box), presenza questa che costituisce una garanzia di voler procedere ?dal basso?, di voler confezionare un abito giuridico ad hoc per il nostro terzo settore al quale, evidentemente, non sempre si adattano modelli accademici astratti, magari messi a punto scimmiottando ciò che avviene all?estero. «Quello italiano è il miglior settore non profit del mondo», spiega Pinza, «realizza iniziative egregie, ha assunto dimensioni economiche di assoluto rilievo, ma continua ad essere penalizzato da una frammentazione legislativa che non lo aiuta a consolidarsi. Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che un paese con un terzo settore forte è un paese che sta meglio, che è più produttivo perché dispone di un fattore capace di potenziare non solo il livello di socialità ma anche di competitività del suo tessuto economico». Il viceministro ritiene che un settore non profit disciplinato dal codice civile sia pronto per un ulteriore salto di qualità: «C?è una evidente sproporzione tra l?ampiezza del fenomeno non profit e il carattere statico della legislazione che certamente non ne favorisce il dinamismo. Noi dobbiamo fare in modo che dai lavori della commissione scaturisca un contesto normativo nuovo, molto più adeguato alle sue esigenze di modernità e, in proposito, quanto accaduto con le fondazioni di origine bancaria è emblematico: una buona legislazione di riferimento ne ha liberato appieno le potenzialità ed oggi è arrivato anche per loro il momento di entrare a far parte del codice civile». La commissione concluderà i suoi lavori per la prima fase di predisposizione di uno schema di progetto di legge delega entro il primo marzo 2007. «Partirà senza linee guida del ministero», conclude Pinza, «vogliamo portare avanti un?ampia e libera riflessione che abbia come cardine l?autonomia dei soggetti non profit. Quella a cui puntiamo è una legislazione di libertà e autonomia. Ma bisogna crederci. L?unico limite all?autonomia è la responsabilità degli amministratori e dei gruppi dirigenti». Ecco chi sono i 26 esperti La Commissione per la riforma organica del libro I, titolo II, del codice civile in tema di persone giuridiche e di associazioni non riconosciute è così composta: Roberto Pinza (presidente); Vincenzo Scotti (vicepresidente); Pietro Rescigno; Francesco Galgano; Renzo Costi; Stefano Zamagni; Luisa Torchia; Andrea Zoppini; Giulio Napolitano; Livia Salvini; Paola Severino; Raffaele di Raimo; Valerio Melandri; Giuseppe B. Portale; Andrea Fusaro; Fabio Merusi; Vincenzo Bonocore; Marcello Clarich; Massimo Basile; Mario Nuzzo; Giuseppe Amadio; Marco Mescolini; Giovanni Sabatini; Emmanuele Forlani; Vilma Mazzocco; Marco Demarie. ha collaborato Antonietta Nembri


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