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Cooperazione & Relazioni internazionali

Cooperando si impara

Formazione Parte a Roma uno stage per chi lavora nelle organizzazioni non governative

di Paolo Giovannelli

A scuola di cooperazione da chi, di cooperazione, se ne intende. La parola d?ordine è formare i formatori, che poi verranno inviati nel mondo,con l?idoneo background, a predicare il vangelo della solidarietà fra i popoli. Benvenuti a Formin?, il nuovo centro di formazione internazionale promosso da dieci fra le principali associazioni di volontariato e organizzazioni non governative italiane. Formin? ha recentemente aperto i battenti nella capitale ma, assicurano gli ideatori, sarà presto clonato in altre città italiane, sulla base di precedenti positive esperienze-pilota. L?operazione, voluta da Movimondo, Amnesty international, Archivio dell?immigrazione, Arci-Arcs, Asal, Ecomed, Caritas, Laboratorio di formazione, Idoc e Ricerca e cooperazione, mira soprattutto a fornire a chi è direttamente impegnato nel mondo del volontariato internazionale precise strategie da applicare nel dipanarsi di azioni di sviluppo e di emergenza. Ma c?è anche un obiettivo più ampio, che coincide con la dimensione culturale di Formin?. Infatti, oltre agli addetti ai lavori, il Centro di formazione internazionale si rivolge al mondo della scuola: i corsi coinvolgono gli studenti e gli insegnanti degli istituti di ogni ordine e grado, fino alle università, colmando il vuoto ?tradizionale? dei programmi didattici nazionali sui Paesi del sud del mondo. C?è, inoltre, una precisa volontà di sensibilizzare alle tematiche della solidarietà internazionale anche i volontari che hanno sempre operato in Italia e le amministrazioni locali; poiché la società italiana sta assumendo tratti decisamente multiculturali, sempre più spesso, sia i volontari che gli amministratori, hanno a che fare con persone che provengono dai Paesi di migrazione. Ecco come il coordinatore di Movimondo per i corsi Formin?, Francesco Petrelli, ha spiegato la necessità dell?iniziativa: «La peculiarità di questa rete», ha detto, «composta da soggetti di diversa natura, è che questi cooperano per la prima volta nel campo della formazione internazionale. Uniti per valorizzare ciò che normalmente fanno. Quindi», ha continuato Petrelli, «sono in grado di proporre, in questa forma di network che è Formin?, tutte le competenze, le esperienze, gli esperti, gli indirizzari, nonché le singole capacità di arrivare a target diversi. E tutto ciò si traduce in una visibilità e in un impatto che ogni associazione, da sola, non avrebbe mai raggiunto». I corsi di Formin? sono sostenuti dal settore per l?educazione allo sviluppo dell?Unione europea, diretto da Karen Birchall, dalla Farnesina e patrocinati dal Comune di Roma. Per informazioni e iscrizioni: Movimondo, piazza Albania 10, 00153 Roma. Tel. 06/57300330 – 5741824; fax: 06/5744869. Immigrazione I grandi numeri di don Luigi La Caritas diocesana romana ha pubblicato il suo ?Dossier statistico sull?immigrazione 1997?, composto da 352 pagine, 45 capitoli e oltre 100 tabelle. Fu don Luigi Di Liegro, direttore della Caritas di Roma recentemente scomparso, a lanciare nel 1991 l?iniziativa editoriale, trasformandola presto in una importante occasione per discutere sulla normativa e le politiche dell?immigrazione. Lo stesso Di Liegro ha curato l?introduzione di questa settima edizione, assieme alla Caritas italiana, la fondazione Migrantes e il Centro studi emigrazione di Roma, lasciando così un testamento di straodinariamente attuale. In Italia, le comunità di immigrati più consistenti sono quella marocchina (119.481 persone), albanese (63.976) e filippina (57.071). La prima comunità per numero delle donne è quella filippina; seguono le statunitensi, le marocchine e le tedesche. In sensibile aumento anche i matrimoni misti: i maschi italiani prediligono le donne dell?Est europeo e latinoamericane, mentre le italiane scelgono soprattutto i nordafricani. L?immigrazione sempre va sempre più stabilizzandosi, come testimonia l?alta percentuale dei permessi di soggiorno per lavoro dipendente, pari al 60 per cento e all?aumento di richieste di ricongiungimenti familiari.


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