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Costerà il doppio entro il 2030

Lo rivela un rapporto di Oxfam. Il mais potrebbe aumentare del 180% entro il 2030

di Emanuela Citterio

Il prezzo del cibo è destinato a raddoppiare da qui al 2030. E nel mondo ci saranno sempre più rivolte e “guerre del pane”. A lanciare l’allarme è uno studio dell’ong inglese Oxfam (scaricalo QUI), che analizza la volatilità dei prezzi dei principali beni alimentari degli ultimi mesi.

Il prezzo globale dei cereali ha registrato un balzo del 71%, raggiungendo un nuovo record nel mese di aprile. La ricerca di Oxfam prevede che i prezzi de i beni alimentari di base, come il mais, potrebbero aumentare addirittura del 180% entro il 2030, gettando nella povertà milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo, dove la spesa per l’alimentazione incide sull’80% del reddito.

A influire sull’aumento dei prezzi, sono secondo lo studio diversi fattori, dalla corsa alla produzione di biocarburanti che sottrae terre alla produzione alimentare, all’impoverimento delle risorse naturali a causa dell’eccessivo sfruttamento, ai cambiamenti climatici, al dominio di poche aziende nel mercato alimentare.

Oxfam ha chiesto al primo ministro inglese David Cameron e agli altri leader del G20 di concordare nuove regole per contenere la volatilità dei prezzi e governare il mercato dei beni alimentari.

Lo scorso mese la Banca Mondiale ha avvisato che l’aumento dei prezzi dei beni alimentari ha spinto nella povertà 44 milioni di persone negli ultimi mesi.

Su questo tema vedi anche “Sulla fame non si specula”, la campagna della società civile sostenuta da Vita che chiede regole anti-speculazione sui beni alimentari


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