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Economia & Impresa sociale 

Disabili e lavoro Lo Stato cosa fa?

L’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili non può essere lasciata sola

di Redazione

L?Associazione nazionale mutilati e invalidi civili non può essere lasciata sola nell?importante e difficile compito di aiutare i disabili a entrare nel mercato del lavoro. Dunque lo Stato deve contribuire alle attività dell?Istituto formativo per disabili e disadattati sociali, fondato di recente dall?Associazione, con un finanziamento annuo di quattro miliardi. A sollecitare l?intervento pubblico sono sei senatori di Rinnovamento italiano e quattro di Forza Italia che insieme hanno presentato, nell?aprile dello scorso anno, un apposito disegno di legge (n.2385) che ancora non è stato assegnato alla commissione di merito. I firmatari del progetto sottolineano che «la formazione, la prevenzione e la riabilitazione costituiscono obiettivi fondamentali che occorre perseguire per prevenire le cause invalidanti, per favorire la promozione dell?autonomia personale e per realizzare l?integrazione sociale» dei disabili. Obiettivi già richiamati dal Consiglio d?Europa e fatti propri dall?Italia con la legge quadro per l?assistenza, l?integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (n.104 del ?92). Il contributo statale all?Istituto – finalizzato all?organizzazione e gestione di corsi di formazione, qualificazione e addestramento professionale per disabili e disadattati sociali, allo svolgimento di studi e ricerche nel campo della prevenzione e della riabilitazione e alla fornitura di servizi e consulenze alle istituzioni pubbliche e private in materia di lavoro con particolare riferimento a persone disabili – rappresenterebbe un modo per accelerare il raggiungimento di questi obiettivi. Inoltre, lo stanziamento avrebbe effetti positivi sul bilancio dello Stato che, grazie all?inserimento lavorativo dei disabili, non dovrebbe più corrispondere loro la speciale pensione.


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