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Dopo gli orsi il lupo, Fugatti decreta l’uccisione di due esemplari

È la prima volta da decenni che in Italia si stabilisce di uccidere due lupi. A farlo il presidente del Trentino. Per la Lega anti vivisezione-Lav si tratta di «un atto immorale oltre che inutile a evitare predazioni negli allevamenti, serve solo a lui nella corsa nel centrodestra per le imminenti elezioni provinciali». Dagli animalisti l’invito ad «aumentare difese incruente delle malghe e a rifondere i pochi danni causati dai lupi»

di Antonietta Nembri

Lupo photo by Michael La Rosa on Unsplash

Nei Paesi dell’Unione europea il lupo è una specie protetta dalla Convenzione di Berna del 1979 e dalla Direttiva Habitat dell’Ue (1992) sulla conservazione degli habitat naturali e della fauna e flora selvatiche. La norma italiana che pone il lupo tra le specie “particolarmente protette” è la 157 del 1992. Ma ora per la prima volta dopo decenni nel nostro Paese il presidente del Trentino Maurizio Fugatti ha decretato l’altro ieri l’uccisione di due lupi.

«Dopo gli orsi è ora la volta di questi animali rei solo di fare ciò che la natura gli impone, mangiare, mentre l’atto firmato da Fugatti è immorale oltre che inutile a evitare le predazioni negli allevamenti». Questo il primo commento della Lega anti vivisezione-Lav. Che aggiunge: «Queste uccisioni servono solo a lui nella corsa nel centrodestra alla candidatura alla presidenza per le imminenti elezioni provinciali. Pensi invece ad aumentare le difese incruente delle malghe e a rifondere i pochi danni causati da questi animali ad attività economiche che lo ricordiamo esistono solo per, a loro volta, uccidere animali per le loro carni».


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In una nota la Lav sottolinea il fatto che: «Un ente locale, in spregio alle limitazioni nazionali ed europee, decide così di fare da apripista per avviare il massacro dei lupi in tutta Italia. Eppure, la letteratura scientifica è unanime: sono sempre e solo le misure preventive come le recinzioni, da implementare e migliorare di anno in anno, ad assicurare la coesistenza tra esseri umani e le specie selvatiche. Singole operazioni violente e sommarie non possono bilanciare anni di gravi carenze gestionali, di programmazione e prevenzione».

La mobilitazione

Anche per questo la Lav annuncia di voler percorrere tutte le strade possibili per fermare questa nuova guerra scellerata e unilaterale di Fugatti e «scenderà in piazza proprio a Trento sabato 16 settembre, il giorno precedente all’apertura generale della caccia».

In apertura photo by Michael LaRosa on Unsplash


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