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Esce un film che farà discutere. Giovani, scacco matto all’egoismo

Due attori non professionisti. Affiancati da due nomi affermati come Massimo Wertmuller e Lina Sastri. Un confronto generazionale. con aborto ed eutanasia al centro.

di Antonio Autieri

Due ventenni alle prese con i rispettivi drammi. Questi sono Matteo e Juliette, protagonisti di Giovani, terzo film dei gemelli Luca e Marco Mazzieri. Una pellicola che si impernia su due temi drammatici: l?eutanasia e l?aborto. Matteo, infatti, affronta con angoscia la malattia della madre Irene, malata di tumore e separata dal marito, e vorrebbe interromperne le sofferenze. Juliette è invece una studentessa francese in Italia che rimane incinta: lei vorrebbe tenere il bambino ma il padre, un professore universitario sposato, non ne vuole sapere. La vita mette di fronte ai due ragazzi scelte impegnative, da cui dipende la loro esistenza futura e segneranno la loro crescita umana. In uscita in questi giorni nelle principali città italiane (con particolare evidenza in Emilia Romagna: i due registi sono di Parma), Giovani è interpretato da un gruppo di giovani attori alle prime armi, tra cui i due protagonisti Davide Pasti e Gallianne Palayret, accompagnati da alcuni attori ?esperti? come Massimo Wertmuller e Lina Sastri, che interpreta in maniera toccante il ruolo della madre malata. Ventenni in controtendenza La pellicola potrebbe essere letta, a prima vista, come un intervento in due temi su cui l?opinione pubblica è da sempre molto sensibile, quasi fosse un film dossier televisivo. E invece, grazie alla sensibilità dei due autori (non solo registi ma anche sceneggiatori), il film è un delicato spaccato di giovani vite confuse, con un realismo evidenziato dal digitale e dall?utilizzo della macchina a mano. Le immagini, sgranate e un po? mosse (le riprese avvenivano sempre con la luce naturale), accentuano infatti la verità della storia, raccontata con rigore e semplicità; ma si intravede anche uno sguardo commosso e partecipe dello stato d?animo dei due ragazzi. Girato nella ?loro? Parma, tra la periferia e il centro storico, Giovani mettono in luce anche il contrasto tra la serietà di due ragazzi e l?immaturità di alcuni adulti (il padre di lui, assente e lontano dalla moglie separata; il ?fidanzato? di lei, che le vuole imporre l?aborto), incerti e inclini al compromesso. Alla fine, i due ragazzi, conosciutisi all?alba di un giorno decisivo per entrambi, prenderanno una decisione sulle rispettive vicende che li stanno segnando: incontrandosi alla fine, 24 ore dopo, si guarderanno e si abbracceranno con una consapevolezza nuova. “Abbiamo scelto, seguendo Juliette e Matteo nel film, la responsabilità individuale, la disperata ricerca di verità, il desiderio di essere liberi, felici, giovani: in una parola, la vita”. Così i registi Luca e Marco Mazzieri inquadrano i protagonisti del loro film. “Sono due ragazzi di vent?anni che, forse, assomigliano a tanti altri. Sono nel difficile passaggio tra l?adolescenza e la maturità ed entrambi stanno vivendo l?esperienza decisiva di dover scegliere tra la vita e la morte. Matteo e Juliette scelgono la vita, come estremo atto d?amore verso la vita stessa, verso gli altri”. Per i Mazzieri, i giovani di oggi sono fragili ma anche coraggiosi, determinati: “Pensiamo sia diverso essere giovani oggi, forse anche un po? più complicato. Ai giovani di oggi è richiesta presenza, efficienza, e forse non hanno il tempo di vivere serenamente le loro emozioni. Matteo, per amore, vorrebbe porre fine alla sofferenza della madre e fa di tutto per cercare di compiere questo gesto estremo. Juliette, sempre per amore, vuole tenere il figlio, dimostrando amore e responsabilità nella rinuncia a un uomo cinico e privo di sentimenti”. Ne viene fuori un ritratto positivo di due ventenni, in controtendenza: “I mass media oggi rappresentano i giovani solo ed esclusivamente come protagonisti negativi, oppure li considerano stupidi, banali: eterni adolescenti incapaci di scegliere, di decidere, di maturare, alla ricerca del facile successo. Noi crediamo che la maggioranza dei giovani sia esattamente il contrario di quello che la tv o i giornali trasmettono”.


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