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Fund raising: la lezione che ci dà la storia

Da più di 2000 anni l’impeto a donare caratterizza il meglio della natura umana, e ancor oggi è un valore. Ecco come attualizzarlo nella nostra società

di Valerio Melandri

Esiste un modo semplice per rappresentare la storia del fund raising nella civiltà occidentale. Il senso è racchiuso in una frase del Vangelo: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». (Matteo 25, 35-37). Queste considerazioni compaiono anche nel Vecchio Testamento nonché in alcuni testi egizi o babilonesi risalenti a epoche ancora precedenti. Nel Vecchio Testamento si riscontrano numerosi riferimenti all?obbligo di andare in aiuto alla vedova, all?orfano, allo straniero e al povero. Vi è poi un?altra corrente del pensiero umanitario occidentale che non dobbiamo alle antiche religioni, bensì al mondo classico greco-romano. In questa concezione si pone l?accento, piuttosto che sulle opere di carità, su opere che migliorino la qualità della vita, concentrandosi non tanto su interventi a sostegno di individui singoli, quanto su interventi di aiuto alla comunità. Si dà meno enfasi al fatto di dimostrare la propria rettitudine agli occhi di Dio e maggiore enfasi a farsi onore nella società. Ebrei e sacerdoti Questi due temi si intrecciano da ormai duemila anni. Nel 1250, san Tommaso D?Aquino riassumeva il pensiero medievale elencando le due tipologie di elemosina ravvisabili nelle parole di Matteo: le ?opere di misericordia corporale? (visitare; dare da bere; dare da mangiare; mettere in salvo; vestire; raccogliere; seppellire) e le ?opere di misericordia spirituale? (istruire gli ignoranti, dare consigli a chi è in dubbio, consolare i tristi, rimproverare i peccatori, perdonare le offese, sopportare chi è opprimente o poco socievole, pregare per tutti). Ancora oggi, attraverso le organizzazioni della società civile (laiche o religiose) questa storia continua. Se c?è chi dà denaro e servizi per il benessere altrui e per migliorare la qualità della vita, altri si impegnano a organizzare le donazioni e i servizi volontari. Ma attenzione: il fund raising, per diverse migliaia di anni, è stato compito esclusivo dei volontari. Era infatti consuetudine tra gli ebrei, in epoca talmudica, incaricare i due membri della comunità più stimati di raccogliere la decima (veniva aggiunto anche un terzo uomo per determinare la distribuzione). Nel Medioevo, un sacerdote era nominato ?elemosiniere? dal vescovo con il compito di «occuparsi della raccolta della decima e della sua distribuzione» (un quarto andava all?arcivescovo, un quarto al vescovo, un quarto al resto del clero e un quarto ai poveri). Ma anche l?Islam…< è="" mia="" opinione="" che="" i="" valori="" religiosi="" siano="" sempre="" stati="" e="" siano="" ancora="" predominanti.="" non="" è="" a="" caso="" che,="" in="" italia,="" le="" istituzioni="" e="" organizzazioni="" religiose="" ricevono="" quasi="" la="" metà="" di="" tutti="" i="" contributi="" umanitari,="" mentre="" nessun="" altro="" settore="" riceve="" più="" del="" 15%,="" e="" che="" oltre="" il="" 60%="" delle="" attuali="" organizzazioni="" non="" profit="" italiana="" nascano="" da="" ispirazione="" religiosa.="" l?idea="" religiosa="" di="" amministrazione="" di="" un="" patrimonio="" che="" non="" ci="" appartiene="" completamente="" (quella="" in="" base="" a="" cui="" tutto="" quello="" che="" abbiamo="" appartiene="" a="" dio="" e="" ci="" è="" concesso="" di="" usarlo="" mentre="" siamo="" sulla="" terra)="" anima="" la="" maggior="" parte="" delle="" donazioni="" e="" dei="" servizi="" volontari="" religiosi="" e="" laici="" degli="" ultimi="" secoli.="" ad="" esempio,="" una="" simile="" relazione="" si="" evidenzia="" anche="" nell?antica="" grecia,="" nel="" ruolo="" dell?amministratore="" incaricato="" di="" gestire="" gli="" affari="" domestici="" per="" conto="" del="" proprietario,="" ed="" è,="" se="" ci="" si="" pensa="" bene,="" anche="" centrale="" nel="" movimento="" ambientalista="" contemporaneo.="" anche="" se="" finora="" ci="" siamo="" concentrati="" sulla="" tradizione="" occidentale,="" un="" certo="" umanitaresimo="" compare="" in="" tutte="" le="" grandi="" civiltà="" e="" religioni="" del="" mondo:="" nell?islam,="" nel="" buddismo,="" nel="" confucianesimo;="" in="" asia,="" africa="" e="" america="" latina.="" la="" filantropia="" è="" stata="" praticata="" da="" capitalisti,="" socialisti="" e="" missionari="" di="" fede="" e="" convinzioni="" diverse,="" e="" si="" evidenzia="" anche="" nelle="" funzioni="" svolte="" dagli="" stati.="" da="" centinaia="" di="" anni,="" in="" europa="" come="" negli="" stati="" uniti,="" si="" susseguono="" dibattiti="" su="" quale="" contributo="" debba="" provenire="" dai="" singoli="" individui,="" quale="" dal="" volontariato,="" quale="" dallo="" stato.="">Una sfida per noi Queste continue discussioni ci ricordano che la storia del fund raising è di fatto «la storia sociale dell?immaginario morale» . È il dovere di comportarsi in un certo modo quando altre persone si trovano in difficoltà, e di contribuire in una qualche misura a migliorare le cose per il bene di tutti, su base volontaria, senza che ci sia un obbligo sancito dallo Stato, e per gli altri, senza un guadagno strettamente economico per se stessi. La storia del fund raising è dunque la storia dei tentativi di organizzare e mobilitare risorse umane e materiali per svolgere funzioni di pubblica utilità. Ma oggi il fund raising, anche in Italia, sta cambiando velocemente. Non è più compito esclusivo dei volontari. I principi di base del nuovo fund raising sostengono che occorre smettere di agire dietro la spinta di emozioni e impulsi e iniziare ad agire basandosi su prove di fatto, su analisi e su pianificazioni oculate. Si pone quindi maggiore enfasi sull?istruzione e sulla ricerca. L?efficienza nell?uso delle risorse (dove ritorna il concetto di amministrazione di beni che non ci appartengono del tutto) sta diventando una priorità irrinunciabile, e la prevenzione dei problemi sociali inizia a essere vista come una soluzione migliore rispetto all?idea di alleviarli. Meglio quindi modificare i comportamenti di qualcuno piuttosto che permettergli di diventare dipendente dagli altri. Il nuovo fund raising è organizzato, determinato, etico e interventista. Ecco perché c?è sempre più bisogno di specialisti del fund raising. Non si può più improvvisare una professione. È giunta l?ora, se si vuole capire come sviluppare il non profit, di iniziare a studiarne la storia del fund raising, la teoria, e la pratica, i suoi mutamenti di etica e di valori, le biografie dei suoi personaggi principali, i suoi pregi e i suoi difetti, le sue possibilità e i suoi limiti. È giunta l?ora di prendere il fund raising sul serio. Valerio Melandri direttore scientifico The Fund Raising School docente di Tecniche di fund raising all?università di Bologna sede di Forlì Il calendario dei corsi APPUNTAMENTI DA NON PERDERE PRIMA E DOPO LA PAUSA ESTIVA Il certificato finale si ottiene partecipando a tre corsi obbligatori più uno a scelta che, attraverso un percorso graduale, forniscono la conoscenza dei fondamenti del fund raising. 10-12 giugno FUND RAISING PER LE ORGANIZZAZIONI CHE OPERANO IN AMBITO CULTURALE Durata: 3 giorni 24-27 giugno MERCATO DEGLI ENTI PUBBLICI E FUND RAISING Gli iscritti a questo corso riceveranno in omaggio un abbonamento annuale al settimanale Vita Durata: 4 giorni 2-6 settembre PRINCIPI E TECNICHE DI FUND RAISING Durata: 5 giorni Info: Fund Raising School: tel. 0543.450275 – fax 0543.450276 aiccon@spfo.unibo.itwww.fundraisingschool.it


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