Cooperazione & Relazioni internazionali
Gli italiani: ci aspettavamo un attacco
Parla Maria Elena D'Elia, referente di Free Gaza Movement
di Redazione
I cinque italiani che hanno partecipato alla spedizione navale a Gaza si aspettavano un attacco dell’esercito israeliano, anche se non cosi’ cruento. Sono stati proprio i nostri connazionali a dichiararlo a Maria Elena D’Elia, la referente a terra per Freedom Flotilla e coordinatrice per l’Italia del Free Gaza Movement, che ad AKI – ADNKRONOS INTERNATIONAL spiega di aver ”perso i contatti telefonici con loro all’una di questa notte”. A bordo della nave greca ‘Ottomila’, ”i cinque attivisti italiani si aspettavano un attacco israeliano, sia perche’ da settimane era stata manifestata l’intenzione di bloccare le navi, sia perche’ in passato simili iniziative sono state fermate. Ma nessuno si aspettava che ci fossero morti”. ”La comunicazione (con gli italiani, ndr) e’ stata interrotta all’una di questa notte – continua la D’Elia – ed e’ estremamente probabile che (gli attivisti, ndr) siano stati sequestrati in acque internazionali” e ora trasportati ad Ashdod, come riferisce l’esercito israeliano. In merito all’accusa di trasporto di armi a bordo delle navi pacifiste, la D’Elia spiega come ”queste navi che ottengono il permesso di partire sono sottoposte a perquisizioni tali da non poterle trasportare”. Per questo, ha concluso, quello di Israele e’ un ”attacco deliberato e crudele”.