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Giovani

I volontari danno i voti ai progetti del Servizio civile universale

Arci Servizio Civile-Asc ha effettuato il primo Monitoraggio sulle iniziative di Scu avviate il 25 maggio scorso chiedendo agli oltre 2mila giovani impegnati in esse. Il voto è di 8,2 su 10 ed è uno dei migliori di sempre. «Al Governo chiediamo di mettere in campo comunicazione integrata, chiarezza di finanziamento e stabilità sui posti a bando», commenta Rosario Lerro presidente di Asc aps

di Redazione

Sono particolarmente positivi i risultati del primo monitoraggio dei progetti di Servizio civile universale avviati il 25 maggio scorso effettuato da Arci Servizio civile – Acs. A esprimere le loro valutazioni sul primo impatto vissuto a contatto con la nuova realtà gli oltre 2.000 giovani in Servizio Civile Universale nella rete Asc aps.

Il merito di questi risultati positivi, sia in termini assoluti sia a confronto con il passato – si legge in una nota – va soprattutto a tutti coloro che all’interno delle organizzazioni della rete di Asc Aps fanno concretamente funzionare il servizio civile universale, tessendo e rafforzando le relazioni che sono uno dei principali punti di forza e senza le quali il Scu perderebbe buona parte della sua spinta propulsiva e del suo valore. 

Il voto più alto di sempre

«La valutazione complessiva dell’esperienza da parte dei giovani è molto positiva: il voto di 8,2 su 10 è uno dei migliori di sempre. Si tratta di un giudizio omogeneo rispetto al genere, l’età e il titolo di studio, ma differente per area: i giovani del Sud sono più soddisfatti, meno quelli del Nord Est», continua la nota. «Assistenza, Educazione e Promozione Culturale e Patrimonio Storico Artistico sono i settori di impiego preferiti (e anche quelli che impiegano il maggior numero di operatori volontari), con dati che si allineano alla media».

Chi sono i giovani in servizio civile?

Andando a vedere chi sono i giovani che scelgono il servizio civile va sottolineato che gli oltre 2mila interpellati sono solo una parte di quanti vorrebbero fare questa esperienza. La rete Asc ha offerto oltre 2mila posizioni ma le domande sono state più di 6mila. Sei su 10 sono ragazze; l’età media è di 23 anni e mezzo.

La metà di chi sceglie il servizio civile universale con Asc aps è studente e di questi uno su dieci ha partecipato al programma Erasmus. Uno su tre è laureato; l’alta scolarizzazione è una caratteristica comune a tutti i volontari del servizio civile universale, come certificano anche i dati dell’Ufficio per il Servizio civile universale.

Uno su tre lavora o ha avuto esperienze lavorative ma di questi uno su dieci non aveva un regolare contratto.

Proposte e settori di intervento

La proposta di Asc è variegata: 282 progetti attivati da parte di 43 articolazioni territoriali a copertura dell’intero territorio nazionale: il 41% dei posti al Nord, 18% al Centro, 41% Sud.

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Per quanto riguarda i settori di intervento: il 58% dei posti infatti riguarda l’Educazione e Promozione Culturale con attività rivolte a giovani e minori, ai diritti del cittadino, allo sport e il 15% il Patrimonio Storico Artistico, in particolare biblioteche.

L’attenzione al settore culturale di Asc riscontra un forte interesse e spiega anche l’elevata partecipazione di giovani laureati e laureate oltre che di studenti e studentesse. Tra gli altri settori, l’Assistenza accoglie il 21% dei giovani e l’Ambiente il 5%; più ridotte le percentuali di Estero e Protezione Civile.

Perché fare il servizio civile

Per i giovani il servizio civile universale è qualcosa di assolutamente peculiare rispetto ad altre scelte che possono compiere nel proprio percorso di vita. Non a caso il 23% lo sceglie per “fare nuove esperienze” e “fare quello che mi piace” e se il 32% è spinto dal desiderio di crescita personale e formazione il 26% lo ritiene un modo per fare un primo ingresso nel mondo del lavoro ricevendo un compenso. Solo il 10% lo sceglie semplicemente per fare qualcosa di utile per gli altri. Risposte in linea con quelle dei 20mila giovani che li hanno preceduti.

Manca la comunicazione, fermi al passaparola

Nella nota si sottolinea inoltre che per i giovani il canale principale di informazione per conoscere il servizio civile è stato il passaparola (il 45%), per il 22% Internet, per l’11% il bando e ancora 8% Asc aps nazionale e 10% l’Ente di accoglienza. Questi dati – si sottolinea  mettono in luce l’assenza degli attori istituzionali, se non con gli strumenti più formali come il bando. 

«È necessario che il ministro Abodi e il Dpgscu nell’immaginare il futuro del Servizio civile elaborino una attività di comunicazione integrata, estesa, complessa che possa essere di sostegno a tutte le iniziative che gli Enti di SC mettono in campo per continuare a promuovere il Servizio Civile», commenta Rosario Lerro presidente di Asc aps.

«I dati e la soddisfazione che abbiamo raccolto con questo primo monitoraggio ci dicono che bisogna continuare a sforzarsi per rendere il servizio civile davvero Universale, ovvero dare l’opportunità a tutti quelli che fanno domanda di mettersi in gioco» conclude. «Il Governo che intenzioni ha per il prossimo futuro? Questo investimento sui giovani e su un futuro più coeso e solidale delle nostre comunità necessita di chiarezza di finanziamento e stabilità sui numeri di posizioni a bando».

In apertura due giovani volontarie in servizio civile ad Asc aps


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