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Iko,l’ anima di Sarajevo

Era uno dei grandi poeti del 900. è morto nella sua città agli inizi di maggio. aveva un amico italiano, che lo ricorda così

di Erri De Luca

Tredici anni fa feci in tempo a mostrare a mio padre un libro stampato con il mio nome sopra. Era l?ultimo suo anno. Quel figlio sfuggito ragazzo di casa, di destino, passato al setaccio degli anni violenti, sgusciato attraverso il crivello per chissà quale buco fortunato, quel figlio operaio gli dava un libro. Non poteva più leggere, poteva ascoltarlo, passarci la mano sopra, sfogliarlo e metterci il naso dentro, all?attaccatura delle pagine. Era l?odore sperato per il figlio. Dell?altro, quello di officine, di cantieri, non sapeva e non voleva sapere. Prima di seppellirlo gli ho dato un libro. Penso a questo in nome di Iko. Iko è il nome di affetto di Izet Sarajlic, poeta di Sarajevo e del mondo. Questa frase è stampata per dedica sul mio libro di versi Opera sull?acqua. Li dico versi, ma sono righe spezzate prima dell?acapo. Li dico versi per metterli sotto la tutela dei suoi. Li ha ricevuti, lui legge la lingua italiana. Suo fratello maggiore Eso, nato nel ?23 fucilato nel ?42, ha conosciuto invece le pallottole italiane. Le sue sorelle Nina e Raza sono morte durante l?assedio di mille e più giorni, sono morte di stenti e di Sarajevo 1993. In una poesia scrive desolato: «Io non posso non essere fratello». Dopo l?assedio ha perso la moglie della giovinezza e della vita. Ora io ho perso lui che mi chiamava suo fratello Grimm. Apparteneva al millenovecento e non voleva saperne di duemila. Questa è la sua ultima lettera datata 5 aprile dell?anno 1999 + 3. Proprio non voleva scrivere 2000, né iscriversi al seguito. Caro Erri, tutto normale: tu sei andato in poesia, io in prosa. Forse anche questo è parte di una logica più lirica. Ho ricevuto tante poesie da vari poeti in Europa, una e anche due da poeti di Argentina, ma tutto libro dedicato a me, questo è da sciampagna. Sciampagna non ho, posso abbracciarti con una bottiglia di vino? Sono stato molto felice di sentire Sergio Iagulli che anche tu sarai in Pistoia. Verrà anche il polacco Tadeusz Rosewicz, magnifico uomo e poeta. Per me lui ha scritto più importanti poesie di tutta mia generazione. Allora tra venti giorni! tuo Izet. Adesso io non so quando saranno passati questi venti giorni, ma per certo ci riabbracceremo. 18 maggio 1999 + 3


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