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Il computer è vietato Tenetevi i pannoloni

Autonomia e tecnologia negate ai disabili

di M.G. Vernuccio

Dopo i falsi invalidi ecco i falsi incontinenti. Come si spiega altrimenti che sui 1100 miliardi di spesa annua prevista dal ministero della Sanità per il nomenclatore tariffario delle protesi, circa 600, oltre la metà, servano per acquistare pannoloni? È solo uno dei tanti paradossi dell?elenco degli ausili, che attualmente alle protesi destina circa 200 miliardi e soltanto 70 miliardi per prodotti per la deambulazione. Ma a conti fatti, il business dei pannoloni non è un affare da poco. Racconta Beppe Porqueddu, responsabile del servizio informazioni e valutazione ausili (Siva) della Fondazione Don Gnocchi: «È stato scoperto che molti invalidi ottenevano, per i pannoloni, rimborsi superiori alle necessità. E che la differenza veniva spesa in farmacia, col beneplacito del farmacista». Ancor più tragico, a ben guardare, il capitolo tecnologie. Mentre ditte specializzate producono software in grado di aprire porte e finestre come di azionare qualsiasi elettrodomestico semplicemente schiacciando un tasto, il nomenclatore continua a non prevedere neanche la fornitura del più economico dei computer. A dire il vero fino a qualche tempo fa la Usl ?passava? il vecchio 386 (sistema operativo per Pc ormai desueto), ma avendo scoperto che più che ai disabili, i computer finivano ad amici e parenti, i responsabili del ministero hanno deciso di non fornirli più. L?ultimo ritrovato, tanto per fare un esempio, è un mouse che posto sotto la lingua permette ad un disabile che non ce la fa neanche a muovere un dito (come accade a tetraplegici o distrofici) di utilizzare un computer con estrema semplicità senza alcun bisogno di toccare la tastiera. E se nel nomenclatore non c?è traccia di computer, figuriamoci di mouse. Questo mentre in Italia si fa un gran parlare di autonomia dei portatori di handicap. Ma la realtà dell?handicap di casa nostra è ben lontana dagli standard di molti altri Paesi. Anzi, guardando ai progressi tecnologici conseguiti in questo campo e dando un?occhiata alla lista degli ausili riportati dal nomenclatore, l?obiettivo ?autonomia del disabile? sembra essere totalmente disatteso senza tener conto che in molti casi uno strumento adeguato potrebbe aiutare una persona a recuperare le proprie attività con un notevole risparmio da parte dello Stato sulle pensioni d?invalidità. con la collaborazione di G.Ratti


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