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Economia & Impresa sociale 

Il debito va a Sanremo

In ognuna delle serate della manifestazione ci sarà una "finestra" dedicata al tema della cancellazione del debito.

di Emanuela Citterio

Quest’anno a Sanremo canta anche chi non ha voce. I Paesi schiacciati dal debito estero, dal 21 al 26 febbraio, verranno rappresentati al festival dalla campagna Sdebitarsi. La coalizione italiana per la remissione del debito avrà uno spazio tutto suo in ognuna delle 5 serate della manifestazione. Ci sarà anche un luogo fisico, il PalaRtl, da cui cantanti, associazioni, testimonial della campagna parleranno del problema del debito e delle iniziative in atto per la sua cancellazione. «In realtà tutto è partito in modo molto semplice», dice Luca De Fraia, responsabile del coordinamento nazionale della campagna, «grazie all’interessamento dei conduttori Fabio Fazio e Luciano Pavarotti, che hanno manifestato la loro personale adesione all’appello per la cancellazione e hanno dato la loro disponibilità a dare voce a Jubilee2000 durante il festival. La campagna italiana Sdebitarsi», sottolinea De Fraia, «non è infatti che la versione italiana della campagna internazionale per la remissione del debito». Al festival dovrebbe essere presente Bono, il cantante forse più impegnato per la campagna jubilee 2000. Il leader degli U2 ha lasciato però finora in sospeso la sua partecipazione come ospite. Qualche giorno fa ha lanciato inequivocabili messaggi all’Italia dal festival di Berlino. «Certo che mi piacerebbe venire a Sanremo» ha dichiarato il cantante. «Ma vorrei che il presidente Ciampi mi consentisse di annunciare che l’Italia ha aderito ufficialmente a Jubilee2000». Già in altre occasioni, e specialmente dopo l’incontro con il Papa, lo scorso settembre, Bono ha invitato l’Italia a seguire l’esempio di Stati Uniti e Gran Bretagna impegnandosi a cancellare il debito ingiusto. «L’attenzione che avremo durante il festival», sottolinea Luca De Fraia, «sarà quella di fare in modo che il problema del debito venga trattato in modo equilibrato e corretto, evitando le semplificazioni». Non si tratta insomma di mettere una pezza al problema condonando i soldi che, comunque, i Paesi poveri non potrebbero pagare, ma di prendere coscienza della situazione sociale, politica ed economica del Sud del mondo e di agire contro i meccanismi che tengono schiavi interi popoli del pianeta. «Per questo durante il festival si parlerà della condizione dell’infanzia nel mondo, della tutela dell’ambiente, dei diritti delle donne» continua De Fraia. «Perché ciò che vogliamo combattere è la povertà dei Paesi del Sud del mondo e l’ingiustizia dei rapporti economici». Banca etica ha dato il proprio supporto finanziario all’evento e associazioni come il Wwf e le botteghe del commercio equo e solidale contribuiranno all’organizzazione delle serate. Tra gli ospiti che faranno da testimonial ci saranno Jovanotti, Sting, gli Oasis, gli Eurythmics. Sanremo quindi è vista da Jubilee2000 come una grande cassa di risonanza, una straordinaria occasione per intensificare l’attività di informazione e di raccolta di adesioni all’appello per la cancellazione. Ma la partecipazione all’evento non riguarderà solo gli ospiti e gli addetti ai lavori. Si mobiliterà infatti anche tutta quella rete lillipuziana fatta di associazioni, gruppi, singole persone che hanno a cuore la campagna. «Abbiamo chiesto alle associazioni attive nella zona di Sanremo di essere fisicamente presenti al festival» dice ancora De Fraia, «e alle altre di far pervenire materiale sul debito e sui problemi connessi, in modo che sia a disposizione della stampa e del pubblico». Ma l’iniziativa più importante sarà subito dopo il festival. Domenica 27 febbraio dalle 10 alle 18 ci sarà infatti un impegno straordinario di sensibilizzazione e raccolta delle adesioni. L’idea è quella di creare in tutta Italia il numero maggiore possibile di punti di raccolta firme. Ma partecipare attivamente è già possibile, firmando l’appello per un millennio senza debiti anche on line, all’indirizzo: www.unimondo.org/sdebitarsi/aderire.html. Emanuela Citterio Identikit Jubilee in italiano si dice solidarietà Sdebitarsi è una coalizione di organizzazioni laiche e religiose della società civile, unite nel chiedere che un miliardo di persone vengano liberate dal fardello del debito. Nata nel 1997 a partire da un appello per la cancellazione del debito proposto dal mensile Nigrizia, la campagna italiana è parte della campagna internazionale Jubilee2000, attiva oggi in oltre 60 Paesi. Il Italia sono state raccolte finora più di 400 mila firme, 300 mila delle quali sono state consegnate al primo ministro Prodi nel marzo 1998. Sdebitarsi propone la cancellazione del debito dei Paesi più poveri e fortemente indebitati entro l’anno 2000, un debito ingiusto perché già stato ripagato in termini reali e insostenibile perché crea una spirale di povertà che rende schiavi milioni di persone. La campagna italiana è impegnata sia in un’attività di informazione e formazione all’interno della società civile, sia in un’azione di pressione politica su governo e parlamento, affinché vengano prese decisioni significative in materia di cancellazione o riduzione del debito. All’appello hanno aderito finora un centinaio di parlamentari.


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