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Welfare & Lavoro

Il governo osa, le banche no

Soddisfatto Tiziano Treu: «Iniziativa positiva, perché abbiamo portato al Sud finanziamenti e formazione. Adesso aspettiamo i risultati»

di Redazione

«I l Sud mette le idee, il governo lo aiuta a concretizzarle». Tiziano Treu è molto soddisfatto del nuovo strumento messo a punto per incentivare l?iniziativa imprenditoriale nel Meridione. Ma non si ferma qui. E mentre approda al Consiglio dei ministri quel ?pacchetto? sull?occupazione che porta il suo nome (e che prevede, tra l?altro, 100 mila borse di lavoro per giovani residenti in aree depresse), il ministro del Lavoro promette nuovi e più sostanziosi stanziamenti per i prossimi anni. Signor ministro, qual è l?idea che sta alla base del prestito d?onore? «Aiutare i giovani con idee valide ad avviare attività proprie in un?area come il Meridione, dove iniziative di questo genere sono più difficili che altrove. Noi mettiamo a loro disposizione quell?aiuto finanziario che le banche non danno a chi non può fornire certe garanzie. E poi la formazione: i corsi gestiti dalla Società per l?imprenditorialità giovanile, oltre a selezionare le persone e i progetti con maggiori speranze di successo, assicurano ai giovani ?autoimprenditori? le conoscenze a l?assistenza necessarie per affrontare la nuova avventura con mezzi adeguati». Un?idea che sembra piacere, vista la quantità di domande che continuano ad arrivare… «Effettivamente questa iniziativa ha avuto un successo superiore alle nostre aspettative, anche se bisognerà aspettare per vedere i risultati di questi progetti nel confronto col mercato. Contiamo sull?effetto dimostrativo che il prestito d?onore dovrebbe avere: aiutiamo quei ragazzi che non stanno ad aspettare che il lavoro cada loro sulla testa. E saranno presto pronti i finanziamenti per la prossima tornata, e ancora in quest?anno verranno finanziati molti altri progetti». In molti, quando fu lanciato il prestito, hanno storto il naso, temendo di essere di fronte all?ennesimo intervento assistenzialista. «Timori che si sono rivelati infondati, visto che i primi progetti ammessi sono molto diversi tra loro, e hanno tutti un elevato contenuto creativo. Il governo crede in questo strumento, è un?idea vitale, anche se non deve essere considerato la soluzione del problema della disoccupazione». Crede che un meccanismo del genere possa essere usato anche per incentivare l?impresa sociale? «Non credo che sia lo strumento adatto per sostenere strutture come le cooperative sociali. Il prestito d?onore si rivolge a singoli soggetti che vogliono avviare un?attività autogestita, mentre l?impresa sociale ha in genere dimensioni maggiori. Per sostenere l?iniziativa nel settore non profit, il governo ha da poco licenziato il decreto Visco sugli enti non commerciali, che prevede agevolazioni fiscali non indifferenti per questi soggetti». di Michele Caropreso


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