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Il manicomio e i Malavoglia

Alda Merini: compie gli anni il primo giorno di primavera, giornata mondiale della poesia. Da poco è in libreria la nuova edizione del suo "L’altra verità. Diario di una diversa"

di Mara Mundi

Alda Merini Compie gli anni il primo giorno di primavera, giornata mondiale della poesia. Da poco è in libreria la nuova edizione del suo L?altra verità. Diario di una diversa, sui dieci anni trascorsi in manicomio. Il manicomio le ha fatto venire in mente i Malavoglia. Perché? C?è idolatria per le poche cose che si possiedono, come nei Malavoglia. Non avevamo mobili, i tavoli venivano portati via dopo i pasti. Quando ci sono entrata non sapevo nemmeno che i manicomi esistessero. È stato un massacro di dolore, una rottura della personalità, della gioia di vivere. Come è sopravvissuta a quell?orrore? Non ho mai toccato la disperazione e la rassegnazione perché sono profondamente cristiana. Credo nell?esistenza dell?anima. Poi, l?uomo si adatta a tutto. Il dolore arriva e va via. Cosa la rende felice? Rendere felici gli altri. Quando vedo che qualcuno ha ciò che io vorrei, non provo invidia: vivo molto della felicità del prossimo.


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