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Processo ai no global: il Tribunale stoppa il Comune

respinta la richiesta di costituzione parte civile del Comune di Genova al processo per i fatti del G8

di Mario Pesce

Dalla richiesta di costituirsi parte civile nel processo iniziato a Genova lo scorso 2 marzo contro i 26 accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 era derivata una crisi politica all’interno della giunta comunale. Presentata dal sindaco Pericu come un “atto dovuto”, ha già provocato l’uscita di Rifondazione dalla maggioranza, alla quale ha comunque intenzione di dare un appoggio esterno, e una spaccatura all’interno stesso di PRC, con alcuni importanti esponenti che abbandonano il loro partito. La vicenda aveva provocato prese di posizione trasversali, con la Regione Liguria (retta da una maggioranza di centrodestra) che esprimeva a sua volta solidarietà al sindaco. Il 2 marzo si erano dati appuntamento a Genova molti del Movimento per protestare anche contro questa decisione e il centro era stato ancora una volta bloccato per isolare il palazzo di giustizia dai manifestanti. Ora il Tribunale ha respinto la richiesta del Comune, accogliendo quindi le eccezioni presentate dalla difesa, giudicandola inammissibile per la mancanza dei requisiti minimi e per la troppa genericità dei riferimenti. Ora per i Disobbedienti la bocciatura dell’istanza conferma che la decisione del Comune era un atto “politico” e non “dovuto”, che non ha portato altro che alla spaccatura della maggioranza di centrosinistra e tra la giunta e la società civile.


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