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Imam in Italia? Albo, laurea in teologia e predispozione

Le proposte di Co-Mai (Comunità del Mondo Arabo in Italia) per selezionare e valorizare i leader religiosi islamici nel nostro paese.

di Martino Pillitteri

Istituzione di un albo per gli imam, preghiera del venerdi espressa anche in lingua italiana e mappatura delle moschee riconosciute ufficialmente dallo Stato italiano. Sono le proposte avanzate  dell'associazione Co-mai ( Comunità del mondo arabo in Italia)  al Viminale in seguito alla ripresa del dialogo con le associazioni di rappresentanza dell’islam voluta dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Come espresso dal presidente  dell'associazione Foad Aodi, gli imam devono aver conseguito una laurea in Teologia, un'esperienza certificata di almeno 3 anni, e predisposizione ad assumersi questo ruolo. Fare l'imam è una responsabilità importante». In questa video intervista, Foad Aodi spiega che la luarea in teologia può essere conseguita in Italia, ma anche presso le università all' estero riconosciute a livello internazionale.

Perchè ora? Secondo Aodi, prima non c'era la volontà politica ed aclune associazioni non condividevano la decisione. «L'albo degli imam dà più garanzie ai musulmani stessi e toglie ogni forma di strumentalizzazione. Ma il pericolo non arriva dalle moschee come una volta, concude Foad Aodi,«perché sono controllate ogni giorno e i musulmani lo sanno. Il pericolo viene dal web, fa Facebook, da Twitter e dai video musicali. Bisogna indagare su ogni video, anche innocenti perché coinvolgono parecchi giovani».


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