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Anagrafe edilizia scolastica, Faraone: «Primo passo verso trasparenza è responsabilità»

Oltre 42mila (42.292) edifici scolastici censiti, di cui 33.825 risultati attivi, cioè adibiti ad ospitare attività connesse con la vita scolastica. Questo è l'Anagrafe varata oggi di cui Vita.it ha parlato con il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone. «Da adesso in poi dovremo lavorare per renderlo sempre di più uno strumento aggiornato e al passo coi tempi»

di Lorenzo Maria Alvaro

Oltre 42mila (42.292) edifici scolastici censiti, di cui 33.825 risultati attivi, cioè adibiti ad ospitare attività connesse con la vita scolastica. Il 55% è stato costruito prima del 1976, il 70% appositamente per uso scolastico. Sono alcuni dei dati che emergono dall’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica presentata oggi dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, dal Sottosegretario Davide Faraone, e resa disponibile per la prima volta a vent’anni dall’entrata in vigore della legge n. 23 del 1996 che l’aveva istituita. Negli scorsi mesi le Regioni hanno trasmesso al Ministero i dati relativi allo stato di salute delle scuole che serviranno per una sempre migliore programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica. Alla presentazione ha partecipato anche Laura Galimberti, coordinatrice della Struttura di missione per l’Edilizia Scolastica di Palazzo Chigi. In cosa consiste e come funziona questo nuovo strumento? Lo abbiamo chiesto al sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone.

Quali i dati più significativi tra quelli raccolti nell'Anagrafe?
Partiamo da un presupposto che deve essere chiaro. Ogni dato dell’Anagrafe che abbiamo presentato oggi è significativo. Lo è perché nonostante una legge del 1996, quasi 20 anni fa, lo prevedesse, solo oggi per la prima volta l’Anagrafe dell’edilizia scolastica è a disposizione di genitori, insegnanti, enti locali e ministero. Non è un fatto scontato. Per avere questa trasparenza e garantirla ai cittadini abbiamo dovuto superare diverse resistenze. Ma oggi finalmente abbiamo una fotografia completa degli edifici scolastici del nostro Paese. Ne abbiamo censiti più di 42.000 e di ognuno di questi adesso conosciamo la data di costruzione, la tipologia di proprietario, i servizi che offre, i certificati che possiede. Da lunedì, attraverso il sito del Miur, con un click tutte le famiglie potranno vedere le condizioni della scuola dove mandano il figlio. E noi, come Ministero, abbiamo un quadro chiaro sul quale potremo finalmente intervenire strategicamente senza disperdere le tante risorse stanziate fino ad oggi (circa 4 miliardi di euro) e quelle che stanzieremo. Non solo noi potremo usare ma anche le regioni per fare la loro programmazione.

Qual è lo stato dell'arte della scuola italiana?
Il quadro che emerge dall’Anagrafe è in chiaroscuro. Nel senso che ci sono molte cose che nelle scuole italiane vanno bene e altre che invece presentano delle criticità e sulle quali dovremo intervenire. Il 40% degli istituti dispone di servizio di trasporti per alunni disabili mentre Il 71% delle scuole ha preso accorgimenti per superare le barriere architettoniche e il 58% per ridurre i consumi energetici. A fronte di un 48% che non ha, ad esempio, il certificato di collaudo dell’impianto di spegnimento. Questo vuol dire che le scuole non sono sicure? No. Questo vuol dire che abbiamo ereditato una situazione difficile ma che finalmente abbiamo strumenti per intervenire in maniera mirata. E lo stiamo già facendo da tempo. Bisogna considerare che i dati che le regioni hanno riversato al Miur andranno aggiornati, entro gennaio 2016, inserendo tutti gli interventi di edilizia scolastica fatti grazie ai finanziamenti che abbiamo messo in campo.

Che tipo di interventi, leggendo l'Anagrafe, è opportuno che il Governo vari sulla scuola?
Già prima che l’Anagrafe venisse presentata la politica in materia di edilizia scolastica è stata una cifra di questo governo. Dopo quasi 20 anni abbiamo ridato vita all’Osservatorio, una cabina di regia e di monitoraggio che si riunisce periodicamente al Miur. Abbiamo finalmente una programmazione unica che ci consentirà di lavorare sulle falle del sistema senza disperdere i fondi che di volta in volta si rendono disponibili. Abbiamo 4 miliardi di euro divisi in vari filoni (#scuolebelle, #scuolesicure, #scuolenuove, #mutuibei, #fondipon) grazie ai quali abbiamo già realizzato e concluso diversi cantieri e messo in sicurezza o abbellito le scuole che i ragazzi frequentano ogni giorno. Proprio oggi abbiamo firmato i decreti che stanziano 40 milioni per il controllo di circa 7.000 solai e controsoffitti e 300 milioni per la costruzione di scuole altamente innovative, dal punto di vista architettonico, della sostenibilità, impiantistico. Fondi previsti dalla legge 107/2015, “La Buona Scuola”, approvata qualche settimana fa dal Parlamento. L’edilizia scolastica è al centro dell’agenda di questo governo.

Ora che c'è l'Anagrafe, al di là della fotografia della situazione, quale sarà il suo utilizzo futuro?
Da adesso in poi dovremo lavorare per rendere sempre di più l’Anagrafe uno strumento aggiornato e al passo coi tempi. In questi ultimi anni l’Anagrafe è sembrato il fine ultimo di qualsiasi azione che riguardasse l’edilizia. La sua pubblicazione è un evento epocale. Non in sé, però. Ma perché l’Anagrafe consente a chi ha responsabilità di governo di individuare le scuole dove intervenire prioritariamente e mettere in sicurezza i luoghi dove i nostri studenti vanno a studiare ogni giorno. L’importanza dell’Anagrafe si comprende se la colleghiamo all’Osservatorio e alla programmazione unica: mezzi che abbiamo a disposizione, noi come Ministero ma in sinergia con enti locali e regioni, per garantire sicurezza ai ragazzi e alle loro famiglie.

Come, grazie all'anagrafe, può cambiare la scuola?
Trasparenza è responsabilità. E quando si ha il coraggio di guardare dentro la scuola, come dentro una casa di vetro, ognuno diventa responsabile di ciò che emerge. Con l’Anagrafe e con tutte le azioni di trasparenza che abbiamo fortemente voluto da quando siamo al governo la scuola non può che cambiare in meglio. E lo sta facendo già.

NUMERI E CRONACA

Nel 77% dei casi, si evince dall’Anagrafe, gli edifici scolastici sono di proprietà dei Comuni, mentre nel 9% appartengono alle Province. Un 2% è riconducibile ad altri Enti pubblici e una percentuale uguale a società o persone private.

L’Anagrafe fornisce anche dati relativi alla mobilità, alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle infrastrutture degli istituti che, ad esempio, nel 63% dei casi dispongono del servizio di scuolabus e nel 40% del trasporto per alunni disabili. Il 71% degli edifici scolastici ha poi preso degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche – accesso con rampe, porte di larghezza minima di 0,90 m o servizi igienici per disabili; mentre nel 58% dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici, attraverso zonizzazione dell’impianto termico (64%), vetri doppi (62%), pannelli solari (46%).

Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%). Il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità. Al riguardo è da ricordare che il 50% degli edifici scolastici è stato costruito prima del 1971, anno di entrata in vigore della normativa che rende obbligatorio il certificato di collaudo statico. L’agibilità, dunque, va confrontata con tale dato e con gli ulteriori adempimenti previsti dalla normativa vigente.

I dati dell’Anagrafe saranno sottoposti a periodiche integrazioni e aggiornamenti.

Nel corso della conferenza stampa, inoltre, il Ministro Giannini ha firmato due importanti decreti. Il primo assegna 40 milioni di euro per le indagini diagnostiche dei solai, strutturali e non strutturali, in circa 7.000 scuole. Il secondo stanzia 300 milioni per la costruzione di scuole innovative. Il provvedimento prevede che le risorse vengano ripartite a livello regionale in modo che ciascuna Regione italiana abbia almeno un edificio di nuova generazione. Per individuare il modello di scuola più vicino alle esigenze e ai desideri di chi la vive quotidianamente, il Miur lancerà un concorso di idee aperto ai progettisti attraverso il quale saranno individuate proposte, anche attraverso il coinvolgimento delle scuole e degli studenti, alle quali i nuovi edifici dovranno ispirarsi.

Il Ministro ha infine annunciato l’imminente investimento di 23 milioni di euro per l’avvio di 113 nuovi cantieri inseriti nel programma #Scuolesicure, che vanno ad aggiungersi ai 690 già avviati (l’85% dei quali ormai conclusi). “La corretta ed efficiente gestione del programma #Scuolesicure e l’efficace sistema di monitoraggio nazionale dell’edilizia e delle opere pubbliche – ha spiegato Giannini – ci hanno consentito di avere 23 milioni di risparmi che possiamo così reinvestire – ha concluso – in 113 nuovi cantieri”.

Per le slide dell'anagrafe clicca qui


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