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Welfare in azione, nasce il sito

Il portale raccoglie e racconta, con immagini e voci delle persone coinvolte, ciò che accade sui territori grazie al progetto “Welfare di Comunità e Innovazione sociale” di Fondazione Cariplo

di Redazione

Tutte queste risorse possono essere attivate solo se chi le possiede decide di donarle: è così che si crea valore da mettere a disposizione di tutte le persone e in particolare di quelle che sono in difficoltà, temporanea o permanente.

«Ciò che desideriamo è una comunità che funzioni per tutti, senza lasciare nessuno indietro». Da questa considerazione Fondazione Cariplo è partita e ha creato il progetto “Welfare in azione”: un sistema di iniziative territoriali in cui è la comunità intera a sentirsi responsabile e a prendersi cura di se stessa, progettando e realizzando nuove modalità per rispondere alle esigenze delle persone. Singoli cittadini, organizzazioni nonprofit, imprese e pubblica amministrazione uniti nel comune intento di cambiare in meglio il mondo che verrà dando il proprio contributo, libero, volontario e decisivo.

Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi

Albert Einstein

Fondazione Cariplo ha quindi lanciato una sfida con il progetto “Welfare di Comunità e Innovazione sociale”, quella di contribuire a innovare l’attuale sistema di welfare sostenendo sperimentazioni che sappiano attivare risposte più efficaci, efficienti ed eque, rafforzando la dimensione comunitaria, coinvolgendo la società e i cittadini in processi partecipati e rendendo così maggiormente incisiva, stabile e sostenibile l’innovazione prodotta.

«Il punto di partenza è la convinzione che l’attuale sistema di welfare è inadeguato a rispondere ai problemi sociali», spiega Davide Invernizzi, direttore dell’area Servizi alla persona della Fondazione Cariplo, «perché l’approccio è prevalentemente assistenzialista, le responsabilità sono frammentate così come le risorse e gli interventi, ci si affida troppo ai trasferimenti di denaro erogati dalle amministrazioni centrali senza particolari co trolli sulla loro equità e spesso i servizi sono disallineati rispetto a rischi e bisogni sociali». È per questo che Fondazione Cariplo ha deciso di stanziare ogni anno per tre anni 10 milioni di euro per supportare la realizzazione di progetti territoriali per aiutare le amministrazioni locali a trasformare il proprio sistema di welfare, riconnettendo le risorse e le forze del territorio per rispondere meglio ai bisogni delle persone e delle famiglie.

L’obiettivo è duplice: da un lato sostenere le sperimentazioni nate dal basso, “laboratori viventi” capaci di declinare nel concreto approcci innovativi (di governance, processi e servizi), dall’altro approfondire e diffondere conoscenza attraverso il monitoraggio degli interventi finanziati, la costituzione di una comunità di pratica che alimenti il confronto e lo scambio delle diverse competenze ed esperienze e la narrazione di quanto il progetto nel suo insieme stia muovendo nelle singole realtà territoriali coinvolte.

Ma non era abbastanza. Alla seconda edizione infatti la Fondazione ha pensato che fosse il momento di creare un archivio dei progetti che permettesse a tutti di conoscere i risultati raggiunti sui territori dalle attività finanziate e di poter in prima persona contribuire.

Nasce così il portale di Welfare in Azione. Un sito che rappresenta il luogo dove questi “laboratori viventi” raccontano ciò che accade nei loro territori, le loro storie, con immagini e voci delle persone coinvolte, a favore di tutti i territori che vorranno intraprendere la strada dell’innovazione in contesti di welfare comunitario.

«Rivedo in questa nuova iniziativa quel che è successo più di dieci anni fa nel settore dell’housing sociale. Avevamo intuito, anticipando i tempi, quella che sarebbe diventata l’esigenza di oggi: case per le famiglie normali a 500 euro al mese». Afferma Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. «Studiammo e sperimentammo quello che è diventato un modello, poi imitato e perfino utile per le politiche abitative a livello nazionale, con il Piano Casa finalmente pronto a partire. Per risolvere il problema di un sistema di welfare che ormai non esiste più e mai più replicabile, la Fondazione è arrivata a lanciare un’idea visionaria».


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