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Cooperazione & Relazioni internazionali

Addio Europa crudele: domande di asilo in calo del 33% quest’anno

Le statistiche più recenti mostrano una decisa diminuzione delle richieste di protezione presentate dai rifugiati in molti stati Ue, con punte che arrivano al 90% in meno nei paesi nordici. La meta scelta da sei profughi su dieci rimane la Germania, seguita a grande distanza dall'Italia. Ma gli uffici nazionali devono ancora esaminare 1 milione di domande...

di Gabriella Meroni

Domande di asilo in forte calo in Europa. Nel corso del primo trimestre del 2016 si sono registrate nella Ue 287.100 domande di asilo presentate per la prima volta, in calo del 33% rispetto al quarto trimestre del 2015 (quando erano state registrate 426mila candidature). Con oltre 102mila domande tra gennaio e marzo 2016, i siriani restano il primo gruppo nazionale di persone in cerca di protezione internazionale negli Stati membri dell'UE, seguiti da iracheni e afgani (con circa 35mila candidati per ciascun paese). Insieme, siriani, iracheni e afgani rappresentano il 60% di tutti i cittadini che hanno richiesto asilo per la prima volta nella Ue. Sono i dati pubblicati da Eurostat, l'ufficio statistico della Unione europea, in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra il 20 giugno di ogni anno.

Anche per il primo trimestre 2016, il più alto numero di prime candidature è stato registrato in Germania (con quasi 175mila richiedenti, pari al 61% del totale), seguita a grande distanza dall'Italia (8%), Francia (6%), Austria (5%) e Regno Unito (4%). In calo drastico le richieste di protezione presentate negli Stati nordici: Svezia (-91%), Finlandia (-85%) e Danimarca (-74%) – nonché nei Paesi Bassi (-72%), Belgio (-70%), Lussemburgo (-59%) e Austria (-55%). Sono soprattutto i siriani a puntare decisamente verso la Germania, visto che dei 102.400 richiedenti asilo provenienti dal paese in guerra, più del 85% sono stati registrati nel paese di Angela Merkel.

Drammatica risulta poi la situazione degli uffici preposti all'esame di una tale mole di domande, anche perchè devono fare i conti con l'enorme massa degli arretrati. Così Eurostat certifica che a fine marzo 2016, poco più di 1 milione di domande di protezione di asilo negli Stati membri dell'UE erano ancora sotto esame da parte delle autorità nazionali. Solo un anno fa erano circa 560mila, quindi la metà. Con 473mila domande pendenti (il 47% del totale UE) la Germania ha di gran lunga la quota maggiore di lavoro da smaltire, davanti a Svezia (15%), Austria (8%), Italia (6%) e Francia (4%).


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