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Centro Italia, la buona ricostruzione è comunitaria

Le donazioni raccolte direttamente o indirettamente dalla Confederazione nazionale delle Misericordie non sono state destinate a un singolo intervento, ma sono servite da leva per mobilitare l’intera comunità. Tutti i cantieri

di Redazione

I primi alunni ad abbandonare le tende post terremoto sono stati i 40 studenti (scuola dell’infanzia e scuola primaria) dell’istituto di Cittareale, una frazione di 450 abitanti in provincia di Rieti ad una ventina di chilometri da Amatrice. Per costruire la nuova struttura antisismica ci sono volute appena 4 settimane. A finanziare il costo complessivo di 264mila euro è stata una raccolta fondi “partecipata” che ha visto coinvolte Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Unicoop Firenze, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia.

I lavori di edificazione della scuola a Cittareale


La scuola è stata costruita dalla ditta Panurania spa di Barberino Val d’Elsa, anche grazie alla collaborazione tra Protezione civile e ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che hanno individuato il sito e hanno attivato le opere di urbanizzazione in collaborazione con l’amministrazione comunale. In tempi brevi l'Esercito ha realizzato le opere di urbanizzazione dell’area. In particolare, i genieri hanno costruito la platea di fondazione, la predisposizione agli allacci e alle utenze, e allestito le aree parcheggio a contorno della struttura, lavorando in sinergia con la ditta incaricata di montare la struttura.

Sempre nel mese di novembre e sempre sotto la regia delle Misericordie sono poi state aperte altre due scuole a Gualdo ( 40 bambini e 120mila euro di costo) e ad Acquasanta (140 bambino, 660mila euro di costo). In entrambi i casi il meccanismo di raccolta fondi e di sviluppo del progetto ha seguito le tracce di quello di Cittareale. Ovvero le donazioni raccolte direttamente o indirettamente (praticamente tutte le confraternite si sono mobilitate, ma le più piccole invece di aprire conti correnti ad hoc hanno preferito appoggiarsi al conto nazionale) dalla Confederazione nazionale delle Misericordie (49.600 euro dato aggiornato a metà novembre) non sono state destinate a un singolo intervento, ma sono servite da leva per mobilitare l’intera comunità.

La scuola di Acquasanta


«L’intervento nel Centro Italia segna un cambio di passo notevole dal nostro punto di vista: da mero operatore di protezione civile ci stiamo ripensando come operatori di sistema nel post emergenza, e questo significa in prima battuta mixare azioni di primo soccorso a interventi di presa in carico più generale di un territorio», spiega il direttore generale della Confederazione Andrea Del Bianco. Da qui «l’idea che fin dal momento di raccolta fondi andava sollecitata in primis la comunità».

E questo a vari livelli. Ancora Del Bianco: «Fin da subito abbiamo cercato alleati anche sul fronte donazioni, che potessero accompagnarci e potenziare l’intervento che avevamo progettato con il Dipartimento, il Miur e i comuni interessati e per il quali oltre a 500 volontari abbiamo messo in campo risorse umane e competenze per gestire la direzione tecnica dei lavori e tutte le attività di supporto come per esempio le donazioni di dei banchi e di altri beni. In questo senso fra gli altri mi piace ricordare il contributo di Ubi Banca che ha messo sul piatto circa 700mila euro, parte dei quali sarà raccolto attraverso il meccanismo dei social bond a favore del nostro intervento post terremoto. Uno strumento che consente a tutti di sentirsi coinvolti in un investimento solidale e quindi di sentirsi parte della ricostruzione». «Allo stesso modo», aggiunge Del Bianco, «Unicoop oltre a donare in prima persona, ha promosso una raccolta alle casse che ha fruttato finora 31mila euro».

In altre parole: la finanza al servizio della comunità. «È così, le donazioni da sole non ci parevano sufficienti a soddisfare il modello che abbiamo in mente», conferma Del Bianco. Che chiude sottolineando la tempistica: «Il modello donazione privata su conto privato, senza quindi passare dall’amministrazione comunale, ci ha consentito un rapidità che la burocrazia pubblica non consentirebbe, le 4 settimana dall’inizio alla consegna dei lavori lo dimostrano». Alla fine della catena solidale infatti le tre scuole sono state donate dalle Misericordie ai comuni interessati.

In copertina l'inaugurazione della scuola di Acquasanta


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