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Ricostruire una scuola per avere un futuro. Parola di Bocelli

Il cantante racconta a Vita.it il progetto con cui la sua Andrea Bocelli Foundation, insieme alla fondazione “Only The Brave” di Renzo Rosso, ha ricostruito un istituto didattico a Sarnano in provincia di Macerata

di Andrea Bocelli

Ricostruire una scuola. Dare il nostro contributo alla rinascita di uno dei borghi medievali marchigiani tra i più ricchi di storia ma anche tra i più feriti, nel suo patrimonio artistico e civico, dai noti eventi sismici. Farlo celermente, rispettando la tempistica prefissata (centocinquanta giorni), nonostante la meteorologia invernale d’una località montana, nonostante il freno macroscopico della burocrazia italiana. Farlo bene, agendo in una situazione di emergenza, con una visione di lungo periodo e mantenendo intatta la mission della fondazione, realizzando una struttura definitiva, antisismica, ecosostenibile, tecnologicamente avanzata, inondata di luce, con un’ampia corte centrale e tanti servizi – dalla palestra ai laboratori musicali e multimediali – aperti alla comunità.

Per la Andrea Bocelli Foundation (ABF) e per me personalmente, quella della ricostruzione dell’istituto secondario “Giacomo Leopardi” di Sarnano (inaugurato il 2 maggio), fucina di futuro, metafora concreta della vita che riparte, rappresentava una sfida da vincere ad ogni costo. Perché frutto di una promessa fatta in primo luogo ai bambini, agli oltre cento studenti che per buona parte dell’anno sono stati ospitati presso altri edifici, e dalle finestre delle loro provvisorie classi hanno potuto seguire, passo dopo passo, la rinascita della loro scuola ed il lavoro di tante persone, talvolta sotto la pioggia, oppure a temperature abbondantemente sotto lo zero. Bambini che hanno visto – ancora a fine febbraio – spalare 40 centimetri di neve dal tetto in costruzione, perché i lavori potessero proseguire.


Il rendering dell'ingresso della scuola

Insieme alla fondazione partner di progetto, “Only The Brave”, dell’amico Renzo Rosso, ci siamo occupati direttamente pressoché di ogni aspetto, appalti compresi, assumendoci responsabilità molto gravose, e però avendo la possibilità di avere maggiore libertà, di gestire gli spazi in accordo con l’amministrazione locale, realizzando così una struttura aperta all’intera comunità, con attrezzature sportive, spazi aggregativi, strumentazione musicale. Un complesso architettonico bello e sicuro, edificato – con il coinvolgimento di fornitori del territorio marchigiano – secondo le più moderne tecniche antisismiche. Al punto da essere classificato ufficialmente quale “edificio strategico”, riparo sicuro in caso di necessità.

Era importante, per ABF, agire – oltre l’emergenza – coerentemente con la mission che statutariamente ci siamo dati: “empowering people and communities”. Ed anche in questo caso abbiamo operato in linea con l’approccio sistemico che la fondazione adotta, lavorando sempre su interventi che possano creare opportunità di crescita per il singolo e per la comunità.

La mia speranza è che questo progetto pilota della Andrea Bocelli Foundation e della “Only The Brave” possa rappresentare un esempio virtuoso, da seguire. Unendo le forze, creando energie e sinergie, s’innescano circoli virtuosi e le cose, poi, accadono. È, il nostro, un contributo modesto, ma mi auguro utile a rimarcare come la realtà imprenditoriale italiana possa reagire, con forza e coesione, ad un evento calamitoso, ed attraverso il circolo virtuoso della solidarietà, possa risolvere con trasparenza e rapidità anche situazioni complesse.


Il rendering dell'atrio della scuola

Dal punto di vista delle risorse, significativo è stato il contributo raccolto da ABF attraverso lo strumento (veloce e fondamentale) dell’SMS solidale. Grazie ad una campagna lanciata nel settembre 2017 in occasione della “Andrea Bocelli Night” al Colosseo – dove ho avuto il piacere di cantare con l’amico Elton John – abbiamo potuto usufruire dei frutti della sensibilità e generosità dei donatori italiani. Fondi che abbiamo immediatamente destinato alla realizzazione dell’istituto didattico. Dunque la gioia per i ragazzi di Sarnano, i quali riavranno la loro scuola, è una soddisfazione da condividere con tutte le persone di cuore che hanno creduto in questa sfida, dando il loro piccolo-grande contributo.

Anche in questo caso, troviamo una conferma alla bontà della visione della fondazione, concepita quale laboratorio vivo (di forze e di idee) dove ogni apporto è prezioso, anzi indispensabile. Dove quel processo di crescita e di consapevolezza nelle persone e nelle comunità (che è intrinseco alla nostra mission) coinvolge fatalmente tutti gli attori di questa potente esperienza umana: chi riceve e chi dona.


Il rendering della palestra della scuola

L’intervento nel territorio marchigiano segna una svolta nei progetti di ABF, concretizzando una volontà lungamente meditata, e cioè quella di agire non solo in paesi del terzo e quarto mondo (come ad esempio ad Haiti, dove abbiamo costruito cinque scuole, garantendo quotidianamente cibo, l’accesso all’educazione e alle cure mediche ad oltre 2550 studenti ed alle loro famiglie), ma di allargare il campo d’azione anche al territorio italiano.

Oltre all’amico Renzo Rosso ed alla sua instancabile compagna Arianna Alessi, oltre a mia moglie Veronica ed al team della fondazione che porta il mio nome, desidero ringraziare di cuore tutte le istituzioni che hanno contribuito al progetto, donando materiali e strumentazione. E naturalmente la mia gratitudine va alle meravigliose maestranze che hanno realizzato la scuola, dall’architetto al direttore dei lavori, a tutti coloro che hanno fisicamente edificato la struttura. Perché una simile sfida, se non fortemente condivisa, non avrebbe avuto alcuna possibilità di successo. Ma quando, alla professionalità si associa lo spessore della dimensione umana, la coscienza civile ed il cuore, allora anche il sogno più ambizioso può prendere forma.


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