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Solidarietà & Volontariato

Accordo sul Corpo europeo di solidarietà: 375 milioni fino al 2020

A due anni dal lancio approvato il quadro giuridico e il budget, con l’obiettivo di coinvolgere 100 mila giovani. E si pensa già a estenderlo al 2027 con 1,26 miliardi, estendendolo anche alle crisi umanitarie in paese extra Ue

di Nicolò Triacca

I tre commissari europei Navracsics, Oettinger e Thyssen hanno annunciato con un comunicato che è stato raggiunto un accordo politico tra Consiglio e Parlamento per l’attuazione del Corpo europeo di solidarietà (Ces). Non appena il Parlamento europeo voterà l'accordo e il Consiglio adotterà formalmente il testo il programma potrà essere ufficialmente operativo: si pensa che ciò avverrà entro l’anno.

Il Ces, è il programma sul quale la Commissione vuole investire per promuovere volontariato e solidarietà in Europa nei prossimi 10 anni. Se ne parla ormai da quasi due anni, da quando nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2016 il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha annunciato l'istituzione di un corpo europeo di solidarietà per offrire ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni la possibilità di partecipare a un'ampia gamma di attività in tutta l'Ue e oltre i suoi confini. Da quel momento è iniziato un iter legislativo che ha visto la consultazione della società civile e delle istituzioni europee per arrivare alla definizione di un programma solido e con un budget autonomo. Durante questi mesi sono stati raccolti molteplici contributi, anche molto diversi tra loro, dalla richiesta dell’abolizione completa del programma ritenuto non efficace se non dannoso, alla proposta di cambiarne il nome per sottolinearne la connessione con il volontariato. Il risultato è stato che il Ces è diventato un marchio prima di essere un programma e ha preso corpo nel corso dei mesi, ora, dopo tanto discutere, siamo vicini alla prova dei fatti con l’entrata in vigore del programma.

Le principali fasi attraverso le quali il Ces si sta attuando sono tre. In una fase iniziale, avviata nel dicembre 2016, sono stati mobilitati otto diversi programmi per offrire opportunità di volontariato, tirocinio o lavoro. Fin dal 7 dicembre 2016, data in cui è stato avviato il corpo europeo di solidarietà, quasi 64 mila giovani vi si sono iscritti e quasi 5 mila hanno potuto iniziare le proprie attività. Nel maggio 2017 si è avviata la seconda fase, quando la Commissione ha proposto di dotare il corpo europeo di solidarietà di un meccanismo di finanziamento e di un quadro giuridico propri. È questa la proposta che, dopo essere stata emendata dalle commissioni del Parlamento, ha ora ricevuto il via libero politico, il quale permetterà di incrementare ulteriormente l’impatto del Ces e destinare 376,5 milioni di euro nel periodo 2018-2020 per coinvolgere 100 mila giovani europei in attività di solidarietà entro la fine del 2020.

Una terza fase, già in corso, concerne il destino del Ces nella nuova programmazione settennale. Nell’ambito del prossimo bilancio a lungo termine 2021-2027 dell'UE la Commissione propone un nuovo programma per il Ces dopo il 2020 e l'assegnazione di 1,26 miliardi per ampliare le opportunità che esso offre. Il nuovo programma prende le mosse dall’esperienza di questi primi anni e mira a creare un punto di accesso unico per i giovani disposti ad impegnarsi in attività solidali. Esso probabilmente aggiungerà a quanto già in essere:

  • attività di volontariato a sostegno delle operazioni di aiuto umanitario nei paesi terzi: inglobando le attività finora svolte da un solido dispositivo dell'Ue denominato Volontari dell'Unione per l'aiuto umanitario, si apriranno opportunità di svolgere volontariato al di fuori dell'Ue;
  • misure mirate: queste comprenderanno finanziamenti aggiuntivi o attività dedicate di durata inferiore o da svolgersi senza trasferimenti all'estero, ad esempio per agevolare la partecipazione dei giovani svantaggiati al corpo europeo di solidarietà.

*Nicolò Triacca è di CSVnet


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