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Il blocco dei dividendi delle banche frutto di una visione limitata

Il Programma Operativo appena deliberato dalla Fondazione Crc conferma 20 milioni di euro per progetti ed erogazioni 2021, l’auspicio del presidente Genta è che sia possibile, «attraverso lo sblocco dei dividendi, ottenere le risorse necessarie per intensificare il lavoro di supporto al territorio e di promozione dell’innovazione e programmare al meglio le disponibilità finanziarie per il futuro»

di Redazione

Deliberato dal Consiglio Generale della Fondazione Crc il Programma Operativo 2021, il documento con cui vengono tracciate le linee d’intervento e definite le risorse erogative che sarano messe a disposizione per l’anno successivo. Confermata la quota di 20 milioni di euro per le erogazioni 2021, con l’auspicio che non sia necessario attingere al Fondo di stabilizzazione delle erogazioni: un Fondo, rafforzato negli ultimi anni, che oggi ha una capienza di 49 milioni di euro e a cui si è già fatto ricorso per fronteggiare le conseguenze dell’alluvione di inizio ottobre.

Proprio per far fronte alla doppia emergenza causata dalla pandemia e dalla recente alluvione, il Programma Operativo 2021 prevede un aumento delle risorse dedicate al settore Salute pubblica, salito al 14% del monte erogativo. La distribuzione delle risorse sui diversi settori è esplicitata nel documento, disponibile online sul sito della fondazione: il Programma sarà rivisto e aggiornato a inizio 2021 alla luce del nuovo Piano Programmatico Pluriennale 2021-2024, su cui gli organi della Fondazione stanno lavorando e che verrà chiuso nel mese di dicembre.

In una nota la Fondazione sottolinea come “La possibilità di garantire un’attività progettuale ed erogativa in linea con le necessità della comunità provinciale dipende anche dalle decisioni che saranno prese nei prossimi mesi in merito alla distribuzione dei dividendi, attualmente bloccata fino a inizio 2021 come da indicazione della Bce. La Fondazione Crc sta seguendo con particolare attenzione il dibattito nazionale che in queste settimane è cresciuto e coinvolge l’Acri, le Fondazioni di origine bancaria, il ministero dell’Economia e delle Finanze e la Bce”.

«Lo stop generalizzato alla distribuzione di dividendi da parte delle banche tiene in conto solo le esigenze di rafforzamento degli istituti, mentre ignora le conseguenze notevoli per i territori, su cui queste risorse in buona misura si riversano, tramite gli investitori istituzionali come le Fondazioni. In momenti complessi come questi occorre invece, da parte dei regolatori, una visione ampia, che superi il proprio perimetro di responsabilità, liberando la possibilità di distribuzione dei dividendi almeno nei casi di forte solidità degli istituti», commenta Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Crc. «La Fondazione fa la sua parte e conferma per il prossimo anno una quota erogativa in linea con le precedenti annualità, con l’auspicio che al più presto sia possibile, attraverso lo sblocco dei dividendi, ottenere le risorse necessarie per intensificare il lavoro di supporto al territorio e di promozione dell’innovazione e programmare al meglio le disponibilità finanziarie per il futuro».


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