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Lost in Education: il protagonismo dei ragazzi per uscire dalla crisi

Due giorni di incontri a Roma per presentare i 16 Patti Educativi di Comunità già firmati in tutta Italia nell'ambito del progetto Lost in Education di Unicef Italia e rilanciare la partecipazione dei ragazzi in questo "anno costituente" per la scuola e per il futuro del Paese. È possibile seguire la diretta streaming anche

di Redazione

Sono già 16 i “Patti educativi di Comunità” già firmati in tutta Italia nell’ambito del progetto Lost in Education di UNICEF Italia, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. I patti sono uno strumento innovativo, di cui si sente sempre più l’urgenza, attraverso cui la comunità si impegna a prendersi cura del percorso educativo dei bambini e dei giovani a partire dall'ascolto delle loro istanze, co-progettando insieme il futuro.

Lost in Education ha iniziato a lavorarci nell’autunno 2018, in epoca di pre-pandemia e oggi e domani a Roma farà il punto sui passi fatti e sulle prossime attività da realizzare per rendere i bambini e i giovani sempre più centrali nelle comunità. L’appuntamento è a Roma per la conferenza “Essere comunità educante”, che può essere interamente seguita in streaming. Il pomeriggio del 7 luglio (ore 15-18,30) verranno presentati i risultati e le proposte del lavoro svolto finora, mentre giovedì 8 mattina (ore 10-12,30) alcune domande cruciali emerse nella prassi quotidiana di Lost in Education verranno rivolte ai rappresentanti delle istituzioni in una tavola rotonda. I lavori saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube di UNICEF Italia e sulla pagina Facebook di Arciragazzi e (solo la mattina dell’8) di Vita.

«Per combattere la povertà educativa bisogna cominciare innanzitutto dall'ascolto e dalla partecipazione dei ragazzi più vulnerabili, perché attraverso le loro richieste possiamo progettare un futuro di comunità che li renda sempre più centrali» afferma Carmela Pace, Presidente dell'UNICEF Italia. «Ogni bambino e giovane ha diritto ad avere un'educazione di qualità perché la realizzazione delle piene potenzialità dei minorenni è un “bene comune” di cui tutti siamo responsabili, che garantisce benefici a loro stessi e alla società intera. I ragazzi e le ragazze che vivono situazioni di fragilità sono coloro che pagano sempre il prezzo più alto perché hanno minori possibilità di accedere ad opportunità che gli consentano di sviluppare le proprie capacità e gli strumenti necessari per diventare adulti consapevoli che contribuiscono positivamente allo sviluppo delle proprie società».

Il progetto Lost in Education è rivolto a 4.500 ragazzi e ragazze, 900 famiglie, 600 docenti e 255 attori sociali in sette regioni d’Italia. Vede l’UNICEF Italia come capofila in collaborazione con Arciragazzi (Nazionale, Sicilia, Liguria, Lazio, Lombardia) e con ARCI Liguria: è realizzato in 19 scuole secondarie di primo e secondo grado (13 Istituti Comprensivi e 6 Scuole Superiori). Nel corso della due giorni interverranno fra gli altri Marco Rossi-Doria, Presidente dell’Impresa sociale Con i Bambini; Paolo Rozera, Direttore generale Comitato Italiano per l’UNICEF – Fondazione Onlus; Camillo Cantelli, Presidente Arciragazzi Nazionale; Tullia Passerini, Dipartimento Politiche per la Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Ezia Palmeri, Dirigente Tecnico Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione; Loredana Poli, Assessore all’Istruzione Comune di Bergamo – componente Commissione istruzione, politiche educative ed edilizia scolastica ANCI.

«Per uscire da questa crisi educativa senza precedenti abbiamo un immenso bisogno del protagonismo dei ragazzi. E per far sentire gli adolescenti parte attiva della società in cui vivono, non semplici destinatari di servizi, c’è bisogno di vero ascolto e di una comunità educante pronta a crescere e a costruire il cambiamento insieme a loro, prestando particolare attenzione ai ragazzi più fragili. Il progetto Lost in education sta riuscendo a fare tutto questo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori dei territori: scuola, Terzo settore, privato sociale, comuni, famiglie e ragazzi stessi. È un modello per rendere il contrasto alla povertà educativa minorile sempre più efficace», commenta Marco Rossi-Doria, Presidente dell’Impresa sociale Con i Bambini.

Obiettivo della conferenza è quello di ragionare insieme ad esperti, professionisti e ragazzi stessi sull’Agenda del Futuro, per capire – sulla base delle istanze dei bambini e dei giovani – come reimmaginare l'istruzione e la scuola e trovare nuove soluzioni di co-progettazione e co-programazione territoriale.

Questi i tre snodi fodamentali del progetto:

  • migliorare il benessere dei ragazzi e la loro capacità personale di percepirsi come attori trasformativi della propria comunità scolastica e di vita (soft skills di cittadinanza attiva);
  • · rafforzare la centralità della scuola come luogo educativo e aumentare il supporto della comunità educante
  • · sviluppare una comunità educante in cui gli attori sociali siano capaci di riconoscere le proprie competenze educative e prendersi carico del processo educativo.

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