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Il 2022 nelle undici cover di VITA (che non scadono)

Rileggiamo l'anno attraverso le 11 copertine del magazine: dalla guerra in Ucraina all'utilizzo delle donazioni per il Covid-19 (che sta tornando ala ribalta), dalle comunità energetiche come risposta al climate change e al caro-bollette all'allarme sulla dispersione scolastica, dalla necessità di far crescere la Esse degli Esg al (vero) ruolo delle Ong. Undici numeri tutti da rileggere

di Sara De Carli

Gennaio22. DONAZIONI COVID, COM’È ANDATA A FINIRE?
l primo numero dell’anno, ormai è una tradizione, fa il punto sulle donazioni fatte dagli italiani, con il nostro Italy Giving Report. A inizio 2022, era l’occasione per capire quanto di quell’enorme fiume di generosità (e di denari) che si era riversato su ospedali, enti locali, regioni per combattere il Covid è stato effettivamente speso. La conclusione? Milioni finiti su un binario morto. Dodici mesi dopo, con il Covid che dalla Cina torna a far paura, la domanda è ancora senza risposta, se è vero come è vero che l’Autorità Nazionale Anticorruzione-Anac ha appena richiamato le pubbliche amministrazioni per la «generalizzata carenza di pubblicazione della rendicontazione» delle donazioni ricevute per il Covid-19: entro la fine del 2022 dovranno pubblicare i rendiconti. Un motivo in più per andare a rileggere quell’inchiesta, in attesa dell’VIII Italy Giving Report che arriverà su VITA nel 2023. La chicca del numero è l'antologia sul dono curata da Luigino Bruni, che poi è diventata un podcast, realizzato per la piattaforma di podcasting Intesa Sanpaolo On Air.

Febbraio22. NEL NOME DEL FIGLIO
Un titolo evocativo, per un grandissimo (ma invisibile) tema: le conseguenze della pandemia per i bambini e ragazzi che non hanno una “famiglia perfetta”. Nel mondo, il Covid ha reso orfani tanti bambini e bloccato di fatto, contemporaneamente, le adozioni internazionali. Ma anche in Italia l’attività di tutela è stata paralizzata nella prima fase e nelle famiglie più fragili, già in difficoltà, il lungo lockdown è stato un drammatico catalizzatore di problemi. Affido, adozione nazionale e adozione internazionale sono gli strumenti principali che abbiamo a disposizione per rispondere al bisogno di famiglia di tanti bambini e ragazzi: ma hanno anch’essi bisogno di essere innovati. Un viaggio tra le prassi innovative – dalle famiglie omogenitoriali come risorsa all’affido partecipato fino all’affido di minorenni migranti soli – da riprendere in mano alla fine di un anno che ha visto crescere del 20% i minori stranieri non accompagnati presenti in Italia e la Commissione Adozioni Internazionali presentare una prima ricerca nazionale che ha messo nero su bianco che il 3% delle adozioni internazionali va in crisi. Senza tempo è la "Guida per chi vuole accogliere", che completa il numero di VITA di febbraio: un articolato "come si fa" che chiarisce gli itinerari, gli interlocutori, i consigli pratici di cosa fare (o non fare) per avvicinarsi all’accoglienza.

Marzo22. ONG, L'ITALIA CHIAMÒ
Le ong hanno accorciato le distanze: con l’immigrazione, con la crisi economica e sociale, con il dilagare della povertà educativa, e anche con l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, le ong “sono tornate a casa”. Sono 132 quelle che hanno risposto “presente” alla chiamata per coprire i bisogni dei cittadini che vivono in Italia e se il Paese sta tenendo è anche per il loro contributo. Le storie sui territori e i nuovi profili professionali di cui le ong, in Italia, hanno bisogno. Da rileggere perché è tornata la retorica del taxi del mare, perché con il Qatargate si parla troppo facilmente di ong come strumento per coprire traffici di denari, perché l’ultimo Consiglio dei Ministri del 2022 ha approvato un nuovo codice di condotta per le ong che lavorano in mare che per Silvia Stilli, portavoce dell'Associazione delle Organizzazioni Italiane di Cooperazione e Solidarietà Internazionale, «mette in pericolo l'agire umanitario».

Aprile22. IL DILEMMA DELLA PACE
Una colomba con le penne arruffate, un po' spennacchiata, che vola controvento, forse nella tempesta. Con nel becco un ramoscello d'ulivo quasi spoglio. È questa l'immagine di Gianluca Costantini per la copertina di VITA all’indomani del ritorno della guerra in Europa. Un’immagine che esprime bene il “dilemma della pace”, con il “popolo iriditato” attraversato da una riflessione impegnativa, a tratti anche ruvida, su quale pacifismo sia oggi adeguato a una guerra di aggressione come quella scatenata da Vladimir Putin. C'è il primo racconto della mobilitazione italiana per dare aiuto in Ucraina (con Anna Spena e Riccardo Bonacina che si sono recati sul posto) e nei paesi confinanti, oltre che di quell’accoglienza inedita e spontanea, mai vista prima, che ha aperto le braccia e le case a 171mila ucraini. Una genersosità che ha cambiato anche il sistema di accoglienza. Da rileggere perché le otto parole per ripensare la pace e il pacifismo, scelte da otto intellettuali – da Erri De Luca a Franco Vaccari, da Maurizio Maggiani a Luigi Manconi – hanno generato pensieri ma anche una prospettiva e un’azione diversa, quella che ha fatto fare il salto dai pacifisti ai pacificatori.

Maggio22. LAVORO SOCIALE, LAVORO DA CAMBIARE
Un’inchiesta che ha lasciato il segno, un racconto che ha aperto diversi dibattiti. Nessuno prima aveva portato alla ribalta con questa forza la carenza di educatori professionali né il livello di burn-out delle professioni di cura. Il lavoro sociale vive una stagione difficile e paradossale, stretto fra l'ondata crescente di bisogni di cura e tutela – spinta anche da pandemia e guerra – e il bassissimo livello di riconoscimento pubblico, con una politica che fatica a riconoscere l'importanza di riqualificare economicamente il settore, accantonando le gare al massimo ribasso che caratterizzano ogni servizio pubblico. Da rileggere perché… l’emergenza c’è ancora tutta.

Giugno22. ITALIAN SOCIAL TOUR
Una guida in 70 tappe alla scoperta del "social country" made in Italy. Un’Italia ricchissima di opportunità non solo per chi cerca mare, arte, relax ma anche per chi vuole vivere le vacanze facendo un’esperienza dai forti tratti sociali, incontrando le più belle esperienze di solidarietà e prossimità. Il sociale diventa un luogo pop, cool, bello da scoprire e da vivere. Da rileggere in questi giorni di vacanza, se state già progettando il prossimo viaggio: il 2023 è un anno pieno di ponti, troverete di sicuro la meta giusta per voi.

Luglio/agosto22. IL SOCIALE SUI SOCIAL
La selezione di sette ambiti e 35 influencer con una forte vocazione sociale, da seguire sui social: da Sirio e i tetrabondi per parlare di disabilità con un linguaggio nuovo alla tiktoker Muriel De Gennaro impegnata sulla body positivity, da Elena Stoppioni che parla con grande freschezza di sostenibilità alla startapper Camilla Colucci per entrare nel mondo dell’economia circolare, fino a Leila Belhaidj che racconta le migrazioni a oltre 50mila follower di Istagram. Non potevano mancare le best practices del non profit, che non è certo all’anno zero: le strategie, i cambiamenti, i posizionamenti nuovi, con la classifica delle performance su Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn e Youtube delle maggiori 100 organizzazioni del Terzo settore. Da rileggere perché servono nuovi linguaggi: il futuro è lì.

Settembre22. RIPORTIAMOLI IN CLASSE
Ogni anno in Italia 100mila ragazzi abbandonano la scuola. Un dato clamoroso, che però ha smesso di fare clamore. Ed è soltanto un pezzo del puzzle della dispersione scolastica: ci sono poi i ragazzi che a scuola sono iscritti, ma non ci vanno mai, con il dato inedito di 82mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado che a giugno 2022 non sono stati ammessi agli scrutini perché hanno fatto talmente tante assenze che il loro anno scolastico non era valido. Poi ci sono quelli che arrivano alla fine del percorso scolastico, tredici anni sui banchi, con competenze equivalenti a quelle della terza media: sono i ragazzi che l’Invalsi definisce in “dispersione implicita” e sono il 9,7% degli studenti di quinta. Quali sono le cause? Quali le strade per cambiare rotta? Come deve cambiare la scuola? Un grande affresco di cinquanta esperienze, articolate su otto leve strategiche e le storie di professori e maestri in uscita, che quei ragazzi se li vanno a riprendere uno per uno. Da rileggere in un momento in cui abbiamo da spendere (bene) risorse per 1,5 miliardi di euro stanziate dal Pnrr per il contrasto della dispersione scolastica e il superamento dei divari territoriali. Mentre il ministro Valditara sembra voler far virare la scuola tutta sul merito.

Ottobre22. LA “ESSE” CORTA
Environment, Social e Governance, ovvero Esg: sono i criteri che sempre di più orientano la responsabilità sociale di impresa, così potentemente al centro della comunicazione corporate. Nella realtà però, la Esse dell’area sociale è preoccupantemente debole. Un numero che prova a disegnare i contorni del fenomeno, con voci autorevoli e documentate, e che mette il naso nei documenti di impatto sociale delle prime 20 società quotate al Ftse Mib di Milano. Un affondo sul tema della misurabilità delle performance sociali (e della sua utilità), le riflessioni sul rischio di social washing e il racconto di otto realtà dek bancario e del farmaceutico che invece si sono impegnate proprio nella Esse. Nessun alibi: far crescere quella “esse” si può, anzi si deve. E conviene.

Novembre22. NUOVA ENERGIA
Un dossier sulla crisi energetica, che parte dall'allarme sollevato da diversi settori, dell'accoglienza alla residenzialità per anziani. Un numero che riflette anche sulle soluzioni percorribili: dagli attivisti che invitano ad accelerare sulle rinnovabili, ai manager delle grandi aziende produttrici che raccontano cosa stiano facendo già nelle energie pulite. Sullo sfondo, le comunità energetiche mostrano un'Italia che potrebbe venire, quella costruita su una vera democrazia delle risorse. Una strada appena iniziata: in Italia sono oggi solo 100 le comunità energetiche, contro le 7mila in Europa che associano 7 milioni di persone. Ne raccontiamo nel dettaglio otto, da Magliano (Cuneo) a Gubbio, da Bologna a Biccari (Fg), da Grezzana (Vr) e Berchidda (Ss), da San Giovanni a Teduccio (Na) a Ferla (Sr), che coinvolgono comuni, fondazioni, cooperative. La crisi però interpella anche ogni cittadino, come ricorda il fondatore di SloW Food, Carlo Petrini: «È il tempo», scrive, «di farsi promotori di un vero cambio di paradigma mosso dal basso, adottando comportamenti virtuosi che, se condivisi da milioni di persone, possono non solo smuovere i politici a prendere decisioni tangibili». Da rileggere perché è la sfida del presente e del futuro.

Dicembre 22. ANZIANI, TUTTA UN'ALTRA VITA
Nel paese più vecchio d’Europa, con 14 milioni di over65, alla vecchiaia non ci si pensa. Cronicità e long term care sono qualcosa con cui avremo tutti a che fare per almeno vent’anni della nostra vita, ma non c’è alcuna programmazione né a livello individuale né a livello di politiche pubbliche. Il Paese non può più far finta di nulla. La demografia parla chiaro, la frammentazione e l’inadeguatezza dei servizi attuali pure. L’urgenza di una riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti sta tutta qui, in questo paradosso. Da rileggere perché i prossimi mesi saranno cruciali, perché andrà completata la riforma della non autosufficienza. Quali i cardini dello schema presentato e i punti su cui lavorare ancora? Quali le esperienze migliori da diffondere nel Paese? E quali le parole per offrire non solo piani di assistenza ma progetti di esistenza?

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