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Terremoto in Siria, ad Aleppo 37 edifici scolastici danneggiati e 14 utilizzati per gli sfollati

Continuano le scosse in Siria, ad Aleppo, ma non solo. Ieri anche vicino a Damasco è crollato un palazzo e si scava sotto le macerie. Dopo quasi 12 anni di conflitto, la maggior parte degli edifici di Aleppo erano già pericolanti. «Ancora una volta, milioni di bambine e bambini siriani non possono andare a scuola», dice Claudia Oriolo, rappresentante Paese per l'organizzazione umanitaria WeWorld. «Un'altra conseguenza allarmante del terremoto è il suo impatto sull'educazione, un settore che ha sofferto sin dall' inizio della crisi siriana nel 2011»

di Redazione

Continuano le scosse in Siria, ad Aleppo, ma non solo. Ieri anche vicino a Damasco è crollato un palazzo e si scava sotto le macerie. Dopo quasi 12 anni di conflitto, la maggior parte degli edifici di Aleppo erano già pericolanti.

Questo terremoto segna un ulteriore disastro per la Siria. Nei governatorati di Aleppo e Idlib, nel nord della Siria, le scuole sono state chiuse questa settimana. Solo ad Aleppo, 37 strutture sono state riportate parzialmente danneggiate e 3 sono fuori servizio a causa di gravi danni
strutturali
.

Tra le scuole non danneggiate, 14 sono utilizzate come rifugi temporanei per le famiglie sfollate, dove, insieme ad altre organizzazioni presenti sul campo, WeWorld è presente per individuare i bisogni delle persone e fornire già un primo aiuto.

«Ancora una volta, milioni di bambine e bambini siriani non possono andare a scuola. Tra loro, ci sono anche studenti e studentesse che abbiamo aiutato ad accedere a un'istruzione sicura e inclusiva negli ultimi anni», commenta Claudia Oriolo, rappresentante Paese WeWorld in Siria. «Un'altra conseguenza allarmante del terremoto – e che si protrarrà per tanto tempo – è il suo impatto sull'educazione, un settore che ha sofferto sin dall'inizio della crisi siriana nel 2011. Ora più che mai, il sostegno alla popolazione siriana è urgente e necessario».

I numeri aggiornati parlano di oltre 1200 vittime e quasi 2300 feriti solo in Siria. Un bilancio tremendo. «Il nostro staff locale ad Aleppo, una delle zone più colpite dal terremoto, si è attivato immediatamente ed è impegnato per garantire beni di prima necessità nei rifugi temporanei, tra cui materassi, kit igienici, coperte e sacchi a pelo, anche per proteggersi dal freddo», continua Oriolo. «La situazione si sta aggravando a causa dei danni alla rete idrica e alla mancanza di accesso all'acqua. Da oggi iniziamo anche a fornire alla popolazione siriana acqua potabile, con camion cisterne in diverse aree».

WeWorld è presente in Siria dal 2011, sin dall'inizio della crisi, con interventi su istruzione, protezione, Wash e risposta alle emergenze, compresa quella al Covid-19 e all'epidemia di colera scoppiata nel 2022. Tramite interventi multi-settoriali, lavoriamo principalmente in Educazione in emergenza, assicurando un accesso sicuro e inclusivo all'educazione a migliaia di bambine e bambini» Per sostenere la popolazione siriana: www.weworld.it/sostienici/campagne/terremoto-in-siria


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