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Economia & Impresa sociale 

Le revolving door dei super-burocrati italiani

di Marcello Esposito

Revolving door … è di oggi la notizia, pubblicata sul FT e su altri quotidiani, che Vittorio Grilli, ex ministro del Governo Monti e prima ancora, dal 2005 al 2011, Direttore Generale del Tesoro, è stato assunto in JP Morgan dove andrà ad occupare un ruolo apicale.

Prima di iniziare la nuova tornata di privatizzazioni, il governo Renzi dovrebbe definire per legge i limiti agli incarichi  che i super-dirigenti della Pubblica Amministrazione possono assumere nel settore privato una volta che abbiano lasciato appunto la PA. Il patto di “non-concorrenza” (con l’interesse pubblico) dovrebbe individuare primariamente le aziende da evitare (ad esempio, proprio le grandi banche internazionali che partecipano alle privatizzazioni) e la durata della “quarantena”, che non può essere 1 anno, come nel caso di Grilli! In Francia, devono passare almeno 3 anni.

I dirigenti che non se la sentissero di firmare un tale patto potrebbero essere invitati a lasciare l’incarico subito, prima che inizi la bonanza delle privatizzazioni.

D’altro canto, cosa diremmo se il Sig. Sala alla fine dell’Expo dovesse diventare CEO di una società che ha lavorato per Expo? Stando ai giornali, le mazzette pagate a Greganti, Frigerio, … all’interno del Circolo culturale “Tommaso Moro” erano di 1.200.000 euro. Anche senza andare a lavorare in una investment bank a Londra, basta guardare gli stipendi dei top manager italiani per capire che quelle cifre si guadagnano in molto meno di un anno di lavoro.

 

PS Il bonus pool della divisione di JPMorgan dove andrà il nostro ex-Ministro ammontava nel 2013 a $10 mld, che fanno mediamente $ 200.000 a testa per ciascuno dei 50.000 dipendenti (vedi qui). Immaginando che le medie, a Londra come a Roma, siano sempre quelle del pollo, possiamo fare due conti in tasca alle figure apicali.


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