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La buona scuola: una riforma per rispondere ai bisogni dei cittadini

di Alessandra Piraino

Nido: non più un servizio a domanda individuale ma un servizio educativo integrato per la comunità.

L’educazione, uno dei settori cardine su cui il mondo della cooperazione sociale ha sempre lavorato negli anni e un terreno fertile per l’innovazione. A regolare il sistema, una legge del 1971, che seppur fondamentale visto che ha istituito gli asili nido, una legge che non è al passo con l’attualità, ma questa non ha frenato i cooperatori nel rispondere nel migliore dei modi alle esigenze dei cittadini (grandi e piccoli) nelle comunità.

Molti i progetti innovativi nati negli ultimi anni. Da Bergamo con il progetto “Virgo Lauretana 0-6” del consorzio Sol.co Città Aperta e il progetto “Centro Infanzia La Nave” del consorzio Co&So di Firenze.

Cosa ne pensano allora i cooperatori che lavorano tutti i giorni sul campo della prima infanzia?

“Una riforma vista positivamente dalla cooperazione sociale” afferma Barbara Starace, consigliere di amministrazione del Gruppo CGM con la delega sull’infanzia, da sempre attiva su queste tematiche. “E’ una legge molto importante” ribadisce Matteo Taramelli, referente per il progetto Virgo Lauretana.

La cooperazione sociale, insomma vuole a gran voce questa riforma sulla scuola che andrebbe ad accogliere e valorizzare il sistema integrato 0 – 6  e la qualità del sistema che sta caratterizzando i progetti innovativi nati negli ultimi anni. La cooperazione sociale sta oggi resistendo alla grande crisi che colpisce tutti i settori. Ci sono sempre meno bambini al nido e il tasso di disoccupazione fa sì che vi siano sempre più bambini a casa.

Alla Virgo Lauretana di Bergamo hanno cercato una soluzione per combattere la crisi e “in 4 anni da poco più di 40 iscritti, ci sono oggi 56 bambini alla scuola materna e circa 20 bambini al nido con altri 15 bambini in lista d’attesa.” Matteo Taramelli, racconta con grande soddisfazione quello che Virgo Lauretana è oggi. Il progetto ha voluto rilanciare una scuola storica riaprendola alla comunità. Una scuola per bambini dagli 0 ai 6 anni, basata sulla qualità che coinvolge direttamente le famiglie nella gestione del servizio. “I passaggi più importanti che hanno portato al ragionamento sull’evoluzione degli spazi sono stati la decisione di provare ad avere uno sguardo complessivo sulla famiglia e sui bisogni della fascia 0-6, immaginando un progetto integrato e in vera continuità.” – continua Matteo – “Guardo alla riforma con molto entusiasmo. Anche le regioni più avanzate su queste tematiche non hanno avuto critiche e hanno detto che si tratta di una buona legge. I presupposti sono molto buoni.”

Una riforma molto positiva, una boccata d’ossigeno, una nuova linfa per i servizi educativi alla prima infanzia. “Una riforma che rispecchia quello che siamo e che facciamo da anni.” – afferma Barbara- “Una riforma che interviene a livello educativo sin dai primi anni di vita e che prevede tutto quello che noi come cooperazione pensiamo: la qualità, l’inclusione sociale del bambino e della sua famiglia, un sistema che riconosce l’educazione come punto di partenza fondamentale per costruire il futuro e il benessere della comunità.”

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