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La coop a regola d’arte

Si chiama Beni culturali Toscana management, e nasce dalla collaborazione tra Comune di Livorno e Fondazione Piaggio.

di Massimiliano Franceschetti

Musei e parchi culturali hanno trovato un nuovo alleato. Pronto a prendersi cura di loro e animato da spirito rigorosamente non profit. Il nuovo paladino dell?arte italiana si chiama ?Beni culturali Toscana management? e rappresenta una novità nel panorama del Terzo settore: è infatti la prima cooperativa sociale che sulla penisola si occuperà di «valorizzazione culturale, economica e turistica del patrimonio artistico e ambientale». L?idea di impiegare persone svantaggiate (come previsto, per le imprese sociali, dalla legge 381/1991) per salvaguardare dipinti e sculture è venuta al comune di Livorno e alla Fondazione Piaggio, di cui è presidente Giovanni Agnelli jr., che hanno siglato un Protocollo d?intesa e nei giorni scorsi hanno battezzato la nascita della cooperativa. «Abbiamo obiettivi ambiziosi», spiega Corrado Paracone, direttore della Fondazione Piaggio, «ma soprattutto la voglia di vincere una sfida. Nel 1983 l?Enea prevedeva centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro nei beni culturali e ambientali entro un decennio. Un?occupazione, però, che non è mai stata creata veramente. Perché? Le risorse pubbliche sono sempre state poche, e inoltre l?imprenditore privato che si sostituisce allo Stato lo fa soltanto per la gestione dei grandi musei e delle celebri collezioni che assicurano soldi. Ma così non si crea lavoro e non si offre un servizio completo alla collettività. Per dare spazio a ragazzi disagiati e a giovani laureati bisogna invece cominciare dal piccolo museo di provincia, riscoprire insomma l?arte minore, dimenticata perché meno orientata al profitto. Per far questo occorre capacità manageriale e spirito non profit: la sintesi di queste due cose è la nostra cooperativa». Il territorio su cui, dal prossimo autunno, opereranno i componenti della cooperativa (circa 20 giovani) copre l?area delle province toscane che si affacciano sul mar Tirreno, da Massa Carrara fino a Piombino, e altre zone interne. Saranno organizzati e gestiti ?itinerari minimi per vedere musei tra loro contigui? (per esempio per le zone di Pontedera e Pisa) e, primo caso in Europa, ?itinerari specialistici con visite ai luoghi del lavoro, della produzione e delle arti? (come le lavorazioni del metallo della Val Cornia, dell?alabastro a Volterra, del marmo a Carrara, delle ceramiche nella zona dell?Arno e la produzione geo-termica a Larderello). Non mancheranno i pacchetti-viaggio per turisti ideati insieme alle strutture agrituristiche, molto diffuse in Toscana. Nella fase di decollo, «stimabile in due anni dalla costituzione», continua Paracone, la nuova compagine sociale sarà assistita dalla Fondazione Piaggio, che fornirà il capitale iniziale, coprirà i costi relativi a registrazione e iscrizione all?Albo e per qualche tempo anche le cariche societarie più alte. Ma il nuovo modello toscano di imprenditoria sociale nei beni culturali promette altre novità. Presto a Pisa nascerà infatti un?altra impresa sociale con il compito di valorizzare libri e documenti contenuti in archivi e biblioteche. La scheda Nome: Fondazione Piaggio Data di nascita: 1995 Presidente: Giovanni Agnelli jr. Direttore Generale: Corrado Paracone Natura della fondazione:Mista. Tra i soci fondatori ci sono infatti la Piaggio ma anche la Provincia di Pisa e il comune di Pontedera Obiettivi: promuovere il dibattito sull?Europa; dar vita a iniziative per sviluppo e occupazione; svolgere attività a servizio delle istituzioni locali (soprattutto nel campo culturale e scientifico); realizzare il Museo d?impresa Piaggio a Pontedera Informazioni: v.le R. Piaggio 23, Pontedera (Pisa), tel. 0587-272535, E-mail: fondazione@piaggio.com


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