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La tua voce per la tua casa

Nasce l’alloggio a comando vocale. Un sistema computerizzato adatto alle persone non autosufficienti di Maria Grazia Vernuccio

di Redazione

La formula magica «Apriti sesamo» non sarà più solo legata alla fantasia. Perché? Immaginate una casa dove basta dire «Apri la porta» e questa si apre, oppure «Accendi il televisore» e immediatamente compare l?immagine. Non si parla di fantascienza ma di una ?Casa a comando vocale?, progettata dalla sezione laziale della Uildm, l?Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare. La casa a comando vocale non è stata naturalmente pensata per soddisfare i piaceri dei più pigri, ma è una conquista importantissima per persone altamente invalidate e per gli anziani, non sempre in grado di fare quelle azioni quotidiane da molti date per scontate, come appunto aprire una porta. Il progetto sperimentale sta per essere presentato alla manifestazione Reha ?97, la più importante esposizione internazionale dedicata al tema dell?Handicap, che si terrà a Düsseldorf, in Germania, dal 22 al 25 ottobre e che quest?anno ha scelto l?Italia come nazione partner. Autori e responsabili del progetto sono Ileana Argentin, presidente della Uildm, e gli architetti Matteo Clemente e Tommaso Empler. Il sistema funziona grazie a un software Daemond, della società Infoservice: con il solo impulso della voce un telecomando vocale gestisce attuatori meccanici, per apertura e chiusura di porte, finestre o rubinetti, spostamento di pareti mobili, apertura di ante di armadio, cassetti e attuatori elettrici per accensione di tv, videoregistratori, riscaldamento, gas. Questo sistema di gestione computerizzata non stravolge la normale struttura di una casa e non rende dunque diversa l?abitazione del disabile dalle altre. La casa così progettata è dunque pensata per una utenza ampliata, ovvero per persone normodotate e per persone che invece hanno difficoltà di movimenti. Gli spazi sono studiati con attenzione per consentire i movimenti ampi di una carrozzina elettrica. Le pareti mobili, infine, danno la possibilità alle persone costrette a stare a letto di spostarle, sempre e solo con il comando vocale, e di tenere sotto controllo tutta la casa partecipando alle attività che in essa si svolgono. La casa a comando vocale costituisce una parte della ?Città ideale?, un?area dedicata dall?esposizione tedesca al nostro paese in cui verrà riprodotto, tramite un allestimento scenografico di uno spazio urbano organico tipicamente italiano caratterizzato da vari tipi di alloggi e servizi messi a disposizione dei cittadini, disabili e non. Il fine dell? iniziativa è infatti di creare delle città a misura di tutti, dove il servizio al disabile venga concepito naturalmente e non come risposta a determinate richieste. Ancora, purtroppo, si è portati a credere che offrire determinati servizi voglia dire stravolgere una città. Eliminare i gradini dei marciapiedi, rendere gli edifici accessibili a tutti non dovrebbe essere un onere per un?amministrazione comunale, ma il risultato di un processo culturale che consideri il disabile e l?anziano non autosufficiente cittadini uguali agli altri, e non ?casi umani? da affrontare in un clima di continua emergenza. Da Düsseldorf queste idee verranno lanciate con forza, nella speranza che qualcuno nel nostro Paese cominci a prenderle in considerazione. La casa a comando vocale, i cui arredi e componenti sono stati forniti dalle ditte Bocchi, Alno, Giesse Automation e Gonzarredi, dopo Düsseldorf sarà esposta in una show-room permanente nella sede regionale della Uildm, in via Prospero Santacroce 5, a Roma (Tel. 06/6638137).


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