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Politica & Istituzioni

Lavoro in affitto, una trattativa difficile

Treu: «Aspettiamo che le parti sociali si accordino» D’Antoni:«Senza garanzie non se ne fa nulla» Fadda (Confindustria): «Opposizione incomprensibile»

di Gabriella Meroni

L a parola alla difesa. Ministero dell Lavoro, sindacati e confindustria sono i grandi imputati del dibattito di questi giorni. Proprio loro, il governo e le parti sociali che dovrebbero avere maggiormente a cuore il risanamento dell?occupazione in Italia, sono chiamati a difendersi dalle accuse di immobilismo e inefficenza che vengono loro mosse da più parti, e che rilanciano anche gli esperti che abbiamo interpellato in queste pagine. Effettivamente, sui temi del momento – lavoro interinale, 35 ore, minimo vitale – governo e rappresentanti dei lavoratori hanno posizioni diverse che però, in molti casi (come per il lavoro interinale), paralizzano ogni iniziativa. Ecco come risponde alle accuse di immobilismo di ministro del Lavoro, Tiziano Treu: «Mi sembra ingiusto accusare il ministero di non fare nulla. Nel caso del lavoro interinale e delle misure per le 35 ore, in particolare, intendiamo muoverci nel massimo rispetto del dialogo e dei patti siglati». I patti prevedevano però che si arrivasse a un?intesa sul lavoro in affitto entro il 1997. «La legge è stata approvata l?estate scorsa, è vero», dice il ministro. «E già a dicembre le prime undici agenzie hanno cominciato a operare con risultati positivi. Quanto alla definizione delle mansioni e degli ambiti stiamo aspettando l?esito degli incontri tra sindacati e organizzazioni degli industriali. Se non approderanno a nulla, interverremo». Rinaldo Fadda, vicedirettore generale di Confindustria, si difende attaccando. «Siamo i primi a desiderare che si arrivi al più presto a un accordo sul lavoro interinale», afferma. «E sinceramente non capisco perché da parte del sindacato si faccia dell?ostruzionismo. La difficoltà sta tutta qui: c?è una sorta di diffidenza ideologica, per cui si continuano a richiedere garanzie e disciplina, ostacolando l?intesa. Eppure si tratta di una misura che sicuramente è a favore dell?occupazione». Sergio D?Antoni, direttamente chiamato in causa, giustifica invece il ritardo con la novità della materia. Ma indirettamente conferma l?addebito di Confindustria: «Il lavoro in affitto è del tutto inedito per l?Italia, quindi dobbiamo vigilare che non dia adito ad abusi e sfruttamento dei lavoratori». Poi apre uno spiraglio: «Contiamo di definire gli accordi nei prossimi giorni» dice. «Ma ribadisco che al primo posto devono esserci le garanzie per i lavoratori». In attesa dunque che la questione del lavoro interinale arrivi a una soluzione, quasli altre misure intende prendere il governo per il lavoro al Sud? «Dobbiamo investire nella formazione» spiega il ministro Treu, concordando con le proposte di Carlo Borgomeo. «Mentre misure assistenzialistiche quali il minimo vitale mi trovano molto scettico. Non si combatte così la disoccupazione, specie quella giovanile». «I ritardi del governo ci sono», accusa D?Antoni, «specialmente al Sud: per noi lavoro significa rinascita del Mezzogiorno. Se nessuno si muoverà siamo pronti a scendere in piazza».


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