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L’Europa non si tiri indietro

Il commento del segretario generale di Action Aid sulle conclusioni del Consiglio Affari Esteri dell’UE sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile

di Luca De Fraia

L’Europa ha approvato il 16 dicembre le Conclusioni del Consiglio europeo degli Affari Esteri sull’agenda post 2015; un passaggio che viene a chiusura della Presidenza italiana dell’Unione. Gli europei hanno quindi messo giù le carte per la corsa verso la decisione del prossimo settembre sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile: è un compito che ricade sulle spalle delle Nazioni Unite e che è stato già tracciato con l’adozione di uno schema incentrato su diciassette obiettivi, la cui cifra è l’eliminazione della povertà estrema entro il 2030.

Siamo all’apertura della fase conclusiva di una partita che si gioca su più tavoli: donatori tradizionali, nuove potenze economiche e Paesi in via sviluppo. Fa bene l’Europa a confermare l’approccio integrato che mette insieme le dimensioni sociale, economica e ambientale; fa bene a sostenere che ci vuole un impegno comune: un nuova global partnership, che metta in moto tutte le energie disponibili. Ma bisogna crederci fino in fondo quando si parla di accountability, trasparenza e ownership: sono ingredienti fondamentali per evitare le delusioni del passato.

Ricordiamoci che l’Europa si presenta ai prossimi negoziati senza aver mantenuto le promesse fatte per gli Obiettivi del Millennio, specie per quello che riguarda le risorse; troppo facile sostenere adesso che l’importanza degli aiuti va ridimensionata alla luce del contributo che può venire da altri fonti, incluse le risorse domestiche dei Paesi in via di sviluppo e gli investimenti privati. Senza gli strumenti per realizzare i nuovi obiettivi, dovremo affidarci alla crescita economica, i cui benefici possano essere ridistribuiti: abbiamo già visto che questa non è la soluzione per affrontare “la cause strutturali della povertà, ineguaglianza, cambiamenti ambientali e il degrado delle risorse naturali”, che pure è nell’intenzione degli europei.

Ora si apre la sfida per i means of implemenation. Poco è stato detto per il momento, ma presto bisogna arrivare ad una decisione: per la prossima conferenza sulla finanza per lo sviluppo, fissata a luglio ad Addis Ababa (Etiopia), l’Europa deve arrivare con una proposta forte e credibile. La società civile europea, CONCORD in testa, non farà mancare la propria voce.

Luca De Fraia – Segretario generale aggiunto di Action Aid Italia


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