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Misericordie e Fratres ricevute in udienza dal Papa, per essere samaritani del III° millennio

I due Movimenti da 900 mila persone in Italia impegnati da otto secoli ad aiutare i bisognosi per onorare Dio hanno ascoltato il messaggio di Benedetto XVI in Vaticano

di Confederazione Nazionale delle Misericordie

Erano oltre settemila i volontari delle Misericordie e i donatori di sangue Fratres che sabato 10 febbaraio hanno riempito la Sala Paolo VI°, in Vaticano, per l?udienza particolare che Papa Benedetto XVI° ha voluto concedere a questi due movimenti che complessivamente contano in Italia quasi 900 mila soci e che si dedicano ad aiutare il prossimo avendo nel Vangelo e nel Magistero della Chiesa il loro riferimento. Settemila volontari emozionati ed entusiasti, nonostante la lunga attesa sotto la pioggia prima di entrare nell?aula Paolo VI° per lo storico incontro, arrivati a Roma fin dalle prime luci dell?alba con un centinaio di pullman, ma anche in treno, in auto e, da Sardegna e Sicilia, in aereo. Sono arrivati da ogni parte d?Italia, soprattutto dal centro e dal sud, dove le Misericordie si sono propagate negli ultimi 50 anni a partire da Firenze, la città in cui nacquero quasi otto secoli fa e dove hanno la loro sede nazionale. Molti ovviamente i toscani. A guidare i due gruppi i rispettivi presidenti, Gianfranco Gambelli, presidente della Confederazione Nazionale Misericordie d?Italia, e Luigi Cardini, presidente della Consociazione nazionale Fratres. Oggi Misericordie e Fratres, per ragioni operative, costituiscono due realtà distinte, ma hanno valori e storia comune: la Fratres è in pratica una ?costola? delle Misericordie che dal 1950 si dedica alla donazione di sangue. E? stato il cardinale Ennio Antonelli a presentare a Benedetto XVI° le due associazioni, ?in qualità di Arcivescovo di Firenze ?ha ricordato lui stesso rivolto al Papa- al quale spetta la guida spirituale della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, fondata da San Pietro Martire nel 1244, allo scopo di ?onorare Dio con opere di misericordia verso il prossimo? e madre di tutto il movimento delle Misericordie, oggi largamente diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo.? Il cardinal Antonelli ha citato l?enciclica di Benedetto XVI° ?Deus caritas est?, in particolare laddove, ha detto il cardinale, ?ci ha ricordato che oltre la competenza professionale occorre un coinvolgimento personale così profondo che possa trasmettere e manifestare la vicinanza del Signore stesso alle persone che sono nel bisogno. Le Misericordie d?Italia ?ha detto Antonelli- sono fermamente intenzionate a camminare per questa via da Lei indicata, che per altro è pienamente rispondente alla loro secolare tradizione di impegno premuroso, umile e assolutamente gratuito. Esse vogliono armonizzare la qualità professionale e l?efficienza tecnologica, oggi richieste dai moderni servizi in ambito socio-sanitario, con le forme più semplici e dirette di volontariato. Vogliono soprattutto tenere vive, in tutta la loro attività, le motivazioni spirituali, curare la formazione cristiana degli iscritti e promuovere nella società la cultura del dono.? Nel saluto indirizzato al Papa, il presidente delle Misericordie d?Italia, Gambelli, ha ringraziato Benedetto XVI° ?per l?attenzione che ha voluto darci concedendoci questa udienza?, ma anche ?per il dono dell?enciclica Deus caritas est, nella quale ha posto particolare attenzione al mondo dei servizi e di quel volontariato che quotidianamente testimonia gli insegnamenti evangelici. Sarà per noi ?ha detto Gambelli- luce nel nostro cammino del servizio di carità e amore?; una luce tanto più preziosa ?in questi tempi nei quali sono ancora più evidenti le disuguaglianze e nei quali c?è più bisogno di Misericordia e di testimoni del Vangelo.? Nei suoi otto secoli di vita, ha sottolineato poi Gambelli, ?la nostra associazione è sempre riuscita a rimanere integra e salda nei principi istitutivi, adeguandosi nel contempo al mutare dei tempi, avendo sempre presente però la persona con tutti i suoi bisogni.? Anche il presidente della Fratres, Cardini, nella sua lettera, ringrazia il Papa ?per la bontà dimostrata nel volerci concedere questa udienza? e ne invoca la benedizione sull?intero movimento. Cardini sottolinea l?importanza della promozione della cultura della donazione: ?una cultura ?scrive- di amore e di fratellanza di cui ci sembra che la nostra società abbia sempre più disperato bisogno. Il modello al quale ci ispiriamo per donare ?sottolinea il presidente Fratres-, il modello sublime che guida la nostra azione nella società, è il Cristo che donò il Suo Santissimo Sangue per salvarci.? ************* Le Misericordie sono la più antica forma di volontariato sorta nel mondo, nate nel 1244 a Firenze, ?per onorare Dio con opere di Misericordia verso il prossimo?. Oggi sono 733 le Confraternite, presenti in tutta Italia, concentrate soprattutto al centro e al sud. Proprio al sud negli ultimi anni si è registrata la crescita più forte. Un quarto degli oltre 600 mila confratelli è impegnato attivamente nei servizi assicurati grazie anche a 2.500 automezzi. Molteplici i campi in cui operano, in particolare nel settore socio-sanitario: servizi di emergenza sanitaria, ambulatori medici, servizi sociali per disabili, anziani e orfani, strutture per malati terminali. Negli anni le Misericordie hanno dato vita anche ad esperienze innovative come la teleassistenza o gli sportelli antiusura. Le Misericordie sono attive anche sul fronte della protezione civile con gruppi attrezzati e specializzati pronti ad intervenire nell?arco di sei ore. Negli ultimi anni le Misericordie hanno allargato i loro interventi anche a livello internazionale: dall?Albania al Kossovo, dalla Bielorussia al Ciad. L?ultimo intervento è stato quello nel sud-est asiatico martoriato dallo tsunami. Le Confraternite sono riunite in una Confederazione Nazionale, che da voce all?intero movimento e offre alle singole Misericordie un?ampia serie di servizi. In tutto il mondo esistono circa 2 mila Confraternite di Misericordia, nate sull?esempio italiano, riunite in una Confederazione internazionale delle Misericordie. La Fratres. I primi gruppi formati da donatori volontari di sangue sono nati in Toscana negli anni 50 del ‘900 e all’interno delle Misericordie, tant’è che la Confederazione nazionale delle Misericordie sollecitò la riunione di tutti i gruppi Fratres in una Consociazione nazionale. Nel 1971 fu approvato il primo Statuto sociale della Consociazione Nazionale. Nel 1989 Fratres e Misericordie, pur condividendo i medesimi ideali e i medesimi principi, si divisero, così la Fratres si organizzò autonomamente, sia a livello nazionale che a livello periferico. Nel 1994 ottenne il riconoscimento giuridico con decreto del Ministero della Sanità. La Fratres promuove la donazione del sangue e dei suoi componenti, impegnandosi a garantire che la donazione sia periodica, gratuita, anonima e responsabile. Perché questo sia possibile collabora strettamente con il personale sanitario e svolge formazione dei volontari, in modo che abbiano uno stile di vita consono. La Consociazione si articola nel Consiglio nazionale, Collegio dei revisori dei conti e Collegio dei probiviri. A livello periferico è articolata in consigli regionali e consigli provinciali. A livello di base è costituita da gruppi donatori di sangue per circa 300 mila soci iscritti di cui 90 mila donatori attivi periodici e oltre 120 mila donazioni.


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