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Cooperazione & Relazioni internazionali

Mitrovica: un poliziotto giordano uccide colleghi americani

Nella sparatoria, esplosa per motivi ancora da chiarire, muoiono tre poliziotti delle N.U., e almeno altri undici rimangono feriti.

di Mario Pesce

Il sergente maggiore Ahmed Mustafa Ibrahim Ali apparteneva ad una unità altamente addestrata ed era stato decorato per la difesa dell’ambasciata israeliana ad Amman, secondo quanto detto da un ufficiale giordano. Per motivi che risultano ancora oggetto d’inchiesta, ha aperto il fuoco contro un convoglio di altri poliziotti (in maggioranza americani, ma tra di loro anche due turchi e un austriaco, rimasto ferito anch’egli), che stavano uscendo dalla prigione di Kosovska Mitrovica, la città nella quale esattamente un mese fa esplose la rivolta che provocò 18 morti e 800 feriti tra serbi e albanesi. Il gruppo di poliziotti giordani era in quel momento in servizio al corpo di guardia. Malgrado voci che affermano che Ali abbia inveito a proposito della guerra in Iraq contro due donne poliziotto, prima di sparare contro di loro uccidendole, questa circostanza è però stata ufficialmente smentita: “per quello che ne so, non c’è stata alcuna conversazione tra il poliziotto che ha sparato e il gruppo delle vittime”, ha detto Neeraj Singh, portavoce ONU. D’altra parte, fonti anonime fra i poliziotti americani presenti nella missione ONU in Kosovo hanno dichiarato all’Associated Press che la sparatoria “è chiaramente un attacco contro gli americani” ed è stato un episodio “organizzato”. I giordani (circa 150) erano giunti da pochi giorni in Kosovo per unirsi agli altri 3500 poliziotti di 30 nazioni diverse che costituiscono il contingente ONU in appoggio alle forze locali. Tra essi vi sono al momento circa 450 statunitensi, molti dei quali lavorano per la Dyncorp, una compagnia privata che fornisce servizi di addestramento per forze di sicurezza sia in Kosovo che in Iraq.


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