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Nel Vicentino una scuola con il 100% di stranieri

di Redazione

I numeri riescono a rappresentare il problema ancor più delle parole: alla scuola primaria Zanella di Alte Ceccato (Vicenza) la presenza di alunni stranieri iscritti al primo anno è in media del 62,8%. Nel dettaglio, si va dal 52,63% della 1° B e il 61,11% della 1° C, entrambe a tempo pieno 40 ore, al 70,83% della 1° A e il 66,66% della 1° D, sezioni a tempo ridotto 27 ore tradizionalmente preferite dagli stranieri. Alle scuole di infanzia le percentuali di bambini stranieri aumentano ancor più, arrivando al 95,65% della 1° A alla scuola Andersen e addirittura al 100% della 1°B della Piaget.

 

“Anche quest’anno non riusciremo a rispettare il limite del 30% di alunni non italiani per classe -commenta il sindaco Milena Cecchetto, che ha mantenuto per sé il referato alla scuola- ma ciò che maggiormente ci preoccupa è che rischiamo di non riuscire a far partire il lento e difficoltoso processo di integrazione delle comunità straniere fondato sulla crescita culturale e sociale delle giovani generazioni attraverso la scuola.”

 

Riflessioni che il Sindaco ha condiviso con le parti sociali e che, in accordo con loro, ha messo nero su bianco in una lettera inviata all’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Carmela Palumbo e al dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Franco Venturella. In questi ultimi anni, si ricorda nella lettera, l’amministrazione comunale ha destinato cospicue risorse economiche per finanziare percorsi di alfabetizzazione e integrazione dei bambini stranieri, con contributi nell’ordine di 40mila euro lanno. Visti i risultati, però, è necessario fare di più, per garantire la piena efficacia dell’azione pedagogica ed educativa della scuola.

Tre le azioni individuate: innanzitutto si richiede l’istituzione di una ulteriore sezione nella scuola primaria Zanella, anche attraverso l’approvazione di particolari progetti finanziabili con le normative speciali sui “salva-precari”. Poi, per rendere l’azione più incisiva e duratura, si chiede di garantire la continuità didattica con insegnanti di ruolo e nominare una dirigenza centralizzata per entrambi i comprensivi scolastici del territorio.


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