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Economia & Impresa sociale 

Quando è la Csr a ristrutturare le aziende

Downsizing ricerca di Vigeo presentata al Csr Manager Network

di Paola Mattei

Si può ristrutturare un’azienda seguendo requisiti di responsabilità? E quali sono gli strumenti e le buone pratiche di downsizing “socialmente sostenibile”? Questioni delicate che sono state al centro di un recente appuntamento di Csr Manager Network, l’associazione che riunisce i responsabili delle politiche ambientali e sociali delle maggiori imprese italiane promossa da Altis e Isvi. È stata anche l’occasione per esaminare in anteprima una ricerca sul tema realizzata da Vigeo. “Managing Restructuring responsibly: trends e performance delle aziende europee”, questo il titolo della ricerca, ha interessato 363 società europee quotate che negli ultimi anni sono state oggetto di attività di ristrutturazione. I risultati hanno evidenziato la carenza di una visione di medio-lungo termine che porti a pianificare con anticipo il downsizing (60,3% delle imprese) e la mancanza di un percorso di dialogo sociale (55,4%). Quasi un’impresa su quattro (22,6%) dichiara di favorire meccanismi di informazione e consultazione e l’11,8% prevede la sottoscrizione di un accordo. Tra i Paesi con le performance migliori ci sono Francia, Belgio, Olanda e Norvegia, con l’Italia al sesto posto davanti a Germania e Spagna. I settori con i risultati più positivi sono quello bancario e l’industria automobilistica, mentre le performance peggiori sono risultate quelle nella filiera del turismo e nel retail.
Quale può essere il contribuito del Csr manager? «Può essere una risorsa fondamentale per collaborare con un nuovo approccio alla gestione di operazioni di downsizing», risponde Caterina Torcia, presidente del Csr manager Network. «Come dimostrano anche i dati, le aziende che hanno agito con maggiore coinvolgimento delle parti e condivisione sono riuscite a minimizzare l’impatto sulle persone in perfetta adesione con l’approccio multistakeholder tipico del nostro lavoro. Il Csr manager aiuta l’impresa ad uscire dal tradizionale modello binario o triangolare di negoziazione, senza contare che nella risoluzione del problema si stanno affacciando nuovi soggetti, come il non profit, appartenenti ad un contesto di tipica competenza del Csr manager».
Nell’incontro sono state presentate alcune esperienze. Come quelle delle Rescue Company ossia le nuove imprese partecipate – o, in alcuni casi, interamente possedute – dai lavoratori o come spin-off sociale di aziende in crisi con un ricorso innovativo al dlgs 155/2006 sull’impresa sociale a partire da un percorso avviato dalla Regione Lombardia. O come quelle delle nuove società specializzate nell’assistere l’impresa in ristrutturazioni senza licenziamenti.


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