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Questa volta l’emergenza siamo noi

Dopo il meeting Anpas. Un bilancio di luci e ombre per l’associazione. Che su 328 e protezione civile non è soddisfatta dalle risposte del governo. Un appello.

di Luigi Bulleri

Si è concluso a Cagliari il 4° Meeting della Solidarietà dell?Anpas, l?Associazione nazionale delle pubbliche assistenze: un appuntamento che quest?anno ha avuto un grande successo sia per la folta partecipazione sia per i contenuti. La manifestazione conclusiva ha visto sfilare per le vie cittadine oltre mille volontari provenienti da tutta Italia e più di 50 ambulanze per un totale di oltre 100 mezzi ed è stata la più partecipata tra tutte le edizioni. A malincuore è stata evidenziata la mancata partecipazione delle autorità locali. Vita ha chiesto al presidente delle Anpas, Luigi Bulleri, un bilancio conclusivo della due giorni cagliaritana. Questo meeting segna un ulteriore passo in avanti nell?affermazione di quel ruolo del volontariato che il movimento dell?Anpas persegue e promuove da tempo. Sono stati tre giorni fitti di dibattiti, incontri, seminari e tavole rotonde. Tra queste ultime, particolarmente significativa è stata quella del 27 settembre sul tema Il diritto all?assistenza per tutti i cittadini incentrata sullo stato dell?arte della legge di riforma dell?assistenza (legge 328/00 – Sistema integrato di interventi e servizi sul territorio) cui hanno assistito oltre 500 tra volontari e delegati Anpas provenienti da tutta Italia. A proposito della 328 La 328 è una legge, come Renato Romei ha ricordato nella relazione introduttiva, che è stata promulgata tre anni fa ed è ancora bloccata nella sua operatività per una serie di problemi che vanno dalla mancata determinazione dei Liveas, i Livelli essenziali di assistenza, alla ancora non univoca definizione di ?essenziale? in materia di prestazioni sociali, con il rischio che venga inteso solo secondo un concetto economico-finanziario. La discussione ha permesso di focalizzare e mettere a punto una linea lungo la quale sviluppare iniziative finalizzate all?approvazione, in tempi brevi, dei Liveas. Anpas intende anche agire in maniera propositiva per ottenere risorse adeguate all?attuazione della legge 328, sia sviluppando una propria azione in tutte le sedi di consultazione così come all?interno dell?osservatorio del volontariato, sia cercando di costruire un fronte comune sul territorio con tutti i soggetti interessati. Un sistema integrato Tutto ciò in accordo con il Terzo settore e con gli enti locali: a questo proposito viene considerato molto importante il documento che le Regioni hanno messo a punto. L?Anpas ritiene prioritaria e senza alternative la creazione del sistema integrato dei servizi sociali sul territorio che garantisca il diritto all?assistenza a tutti i cittadini e che valorizzi la presenza del volontariato nel nostro Paese. Sul tema del servizio civile, come Anpas esprimiamo apprezzamento per lo sviluppo che sta avendo: si può parlare di un successo, sia per la velocità con cui esso viene attuato sia per la mobilitazione degli enti che lo stanno progettando. Durante il Meeting abbiamo seguito con molto interesse l?intervento della portavoce delle ragazze in servizio civile, costruttivo e ricco di spunti. Non possiamo però non sottolineare alcuni rischi: uno è legato alla elaborazione dei progetti, che potrebbero mirare alla ricerca della quantità a discapito della qualità, motivo per cui riteniamo necessario che l?ufficio nazionale si doti degli strumenti adatti a garantire, nelle future selezioni dei progetti, la qualità e la continuità con quelle storie virtuose già provenienti dall?obiezione di coscienza. Un altro aspetto da non sottovalutare è legato al termine della leva obbligatoria: è una data che il Parlamento non ha ancora definito, ingenerando nei giovani incertezza sui loro diritti, e che Anpas chiede venga indicata al più presto. Un altro punto critico riguarda infine la necessità di modificare il decreto legge sulla regionalizzazione del servizio civile, in particolare per quanto riguarda l?incompatibilità con altre attività lavorative durante lo svolgimento del servizio civile e sull?irrigidimento riguardante l?orario settimanale: questa richiesta è stata espressa sia dagli enti sia dall?Ufficio nazionale del servizio civile. In tema di protezione civile sono state realizzate durante il meeting attività di formazione e di sperimentazione sul campo che consentiranno di sviluppare la presenza del volontariato nel sistema di protezione civile in Sardegna e che hanno fornito indicazioni precise per un rapporto di collaborazione tra il volontariato e gli enti locali soprattutto per quanto riguarda un sistema di prevenzione territoriale. Volontari in corteo Il meeting si è concluso con un affollato corteo che ha attraversato le vie di Cagliari: la grande partecipazione dei volontari (soprattutto ragazze e giovani) delle associazioni, degli enti locali dei delegati, degli esponenti degli enti locali dove operano le associazioni, accompagnati dai mezzi di soccorso e dai gonfaloni di Comuni e Regioni, ha riaffermato un impegno preciso del volontariato laico italiano per la realizzazione di uno Stato sociale giusto e avanzato e ha segnato un ulteriore sviluppo quantitativo e qualitativo dell?impegno dei cittadini nella solidarietà.


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