Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Riforma della cooperazione internazionale, giorni caldi

Il segretario generale di Action Aid: «Prossime settimane decisive per l'istituzione del Consiglio nazionale per la cooperazione internazionale e per la nomina del direttore dell'Agenzia»

di Luca De Fraia

Il percorso di applicazione della nuova legge per la cooperazione internazionale prosegue passo dopo passo. Il nuovo sistema della cooperazione previsto dalla legge 125 del 2014 prende forma nella progressiva introduzione delle innovazioni volute dal legislatore, a partire dal cambio della ragione sociale del dicastero in Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, avvenuto nel settembre dello scorso anno.

Altro momento chiave è stata, a fine novembre, l’istituzione con decreto del Ministro del Consiglio nazionale per la cooperazione internazionale, ovvero lo “strumento permanente di partecipazione, consultazione e proposta” aperto a tutti gli attori della cooperazione, pubblici e privati. Per la piena operatività del Consiglio si attende l’atto di nomina dei membri, che dovrebbe essere in arrivo nelle prossime settimane.

La scadenza sulla quale si concentra l’attenzione è la definizione dello Statuto dell’Agenzia della cooperazione; il termine per l’adozione, dopo il parere del Parlamento, è quello dei centottanta giorni dalla entrata in vigore della nuova legge, ovvero la fine del mese. Lo Statuto dell’agenzia dovrebbe chiarire diversi aspetti importanti, fra i quali i criteri per la selezione del Direttore dell’Agenzia e le procedure di “selezione” dei soggetti non profit che fanno parte del sistema della cooperazione.

Le organizzazioni non governative hanno più di un motivo per seguire con attenzione questo passaggio in ragione di alcuni dei cambiamenti introdotti. Uno di questi è all’apparenza scontato e ovvio, ovvero l’abrogazione della precedente normativa (la legge 49/1987). Le ONG devono ora riesaminare il contesto normativo; ricordiamo, infatti, che le ONG idonee ai sensi della legge 49/87 venivano riconosciute ONLUS di diritto, così come le cooperative sociali e gli organismi di volontariato. Le ONG di cooperazione allo sviluppo dovranno ora lavorare in un contesto che contiene delle novità sotto tale profilo; l’auspicio è che, anche attraverso l’organizzazione delle attività dell’Agenzia, ci possa essere un pieno riconoscimento della specificità e del patrimonio delle ONG di cooperazione allo sviluppo.

Infatti, la legge 125 apre all’intervento di nuovi soggetti nella cooperazione, di natura sia profit sia non profit, e fra questi un ampio spettro di associazionismo che fa della cooperazione internazionale un pezzo importante della propria identità e attività. Si tratta probabilmente di una innovazione in linea con in tempi: un cambio di passo che deve essere introdotto valorizzando l’esperienza consolidata delle organizzazioni non governative di cooperazione internazionale.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA