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Roman Ladu laureato

Honoris Causa

di Daniele Scaglione

Il mio prescelto per la laurea honoris causa sui diritti umani si chiama Roman Ladu, o meglio si è fatto chiamare Roman Ladu. Era il 2000: Roman Ladu finì nel centro di permanenza temporanea di via Corelli, a Milano. In otto in pochi metri quadrati, stipati in mezzo alla sporcizia, l?urina, il freddo. Aveva un telefonino, glielo lasciarono, bontà loro, salvo rompergli la scheda. Gli fecero un?ispezione anale, gli ruttarono in faccia, poi lo presero a schiaffoni per convincerlo a firmare un verbale in cui affermava di non volersi far difendere da nessuno. Poi spiegò di chiamarsi Fabrizio Gatti, di essere un giornalista, fu rilasciato, tornò in redazione e raccontò quello che gli era capitato sul suo giornale, Il Corriere della sera. Gatti merita la laurea per il suo impegno personale sui diritti umani e per aver dimostrato che si può fare un giornalismo serio anche in un Paese dove prevalgono cinismo e rassegnazione. Vorrei che questa laurea fosse anche l?occasione per tornare a parlare dello scandalo dei Cpt, una vergogna che noi italiani accettiamo come se fosse normale rinchiudere qualcuno solo perché ha osato venire nel nostro Paese.


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