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Servizio civile, i volontari: “Basta prese in giro, Renzi ci incontri”

Dopo gli enti, ora anche la rappresentanza nazionale dei ragazzi e delle ragazze in servizio è in allarme per i 100 milioni promessi ma non stanziati dal Governo nella Legge di Stabilità. "Siamo sconcertati, anziché rilanciare il servizio civile si finanziano settori poco meritevoli di attenzione"

di Redazione

"Il Governo italiano continua a giocare con il futuro dei giovani e a prenderli in giro. Non si spiega diversamente la scelta di far sparire dalla legge di Stabilità i 100 milioni di euro destinati al Servizio civile, promessi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in diretta televisiva durante la trasmissione ‘Che tempo che fa’ lo scorso 11 ottobre", è il commento univoco dei quattro Rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile Yuri Broccoli, Antonella Paparella, Edda D’Amico e Francesco Violi. "Una promessa di investimento annunciata da mesi, nel corso di incontri pubblici e privati, da parte di Renzi e di altri esponenti del Governo, che oggi, nel momento in cui la legge finanziaria viene resa pubblica, si infrange contro la realtà delle scelte politiche del Governo. Scelte che riconsegnano un Paese ostile ai giovani, al di là delle belle parole".

Tutto ciò si inserisce "in uno scenario politico che vede la legge di riforma del Terzo Settore (Servizio Civile incluso) ferma da mesi, in attesa di essere discussa dal Parlamento. Non si conoscono le tempistiche e non si vedono spiragli all’orizzonte", continuano i rappresentanti. "Siamo ancora una volta sconcertata dalle scelte politiche del Governo: ci sentiamo presi in giro, nonostante promesse e rassicurazioni, e sono stati presi in giro tutti i giovani che credevano di avere maggiori possibilità di vivere l’esperienza del Servizio civile. Ancora una volta la politica italiana sceglie di finanziare settori poco meritevoli di attenzione, di non combattere realmente gli sprechi e l’evasione fiscale e di penalizzare chi è già stato penalizzato tante volte e, nonostante tutto, supplisce spesso alle carenze pubbliche. Uno Stato che non riesce a comprendere che investire nei progetti di cittadinanza attiva per i propri ragazzi significa investire nel futuro e prevenire le devianze, risparmiando costi sociali enormi nel futuro, è uno Stato che forse avrà i conti in ordine, ma ha già perso, moralmente e socialmente".

In chiusura, la richiesta dei Rappresentanti nazionali: "Per tutti questi motivi, chiediamo un incontro urgente con il presidente Renzi". Si attende la risposta.


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