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SJ. La parola d’ordine del futuro allargare i confini

Intervento di Giorgio Fiorentini

di Giorgio Fiorentini

L’ impresa sociale amplia il suo ?protagonismo inequivocabile e incontrovertibile?, maturato nella nicchia dei servizi sociali, socio-assistenziali e sanitari, verso altri settori del sistema economico e di welfare quali l?ambiente, la cultura, la sanità, il turismo, la scuola, il capitale sociale del territorio, lo sport, l?entertainment, l?advocacy ecc…
L?ambiente è ormai un contesto di attenzione imprenditoriale, virtuosa e di efficacia senza la quale esso assume solo un valore descrittivo ed estetico; la cultura ha ormai creato un tessuto di ?aziende culturali? che offre ?ritorni? economici e sociali per il territorio; il turismo sociale ha superato la fase pionieristica e da ?dopolavoro? per entrare a tutto titolo nell?offerta di servizi di turismo ulteriormente qualificato e qualificante aree territoriali. E ciò è possibile perché si sono strutturate imprese sociali che ?lavorano? in questi settori. E ulteriormente si può comprendere il ruolo delle imprese sociali sanitarie, che sono indispensabili nella filiera della sussidiarietà orizzontale. E le scuole che, pur in un contesto di ?funzione pubblica?, svolgono il loro ruolo di imprese di utilità sociale, salvaguardando alcune specificità di orientamento culturale che offrono concorrenzialità virtuosa per il sistema.

Le imprese sociali sono quindi pervasive del sistema ed ormai ?visibili e percepite? nella loro funzione sociale in settori considerati impropri fino a qualche anno fa. Però devono attrezzarsi aziendalmente.
La presenza di organizzazioni con scopi di solidarietà in tutti i settori socio economici è possibile ed auspicabile ed è in grado di creare e mantenere un tessuto sociale sempre più resistente. Le imprese sociali hanno rappresentato il tentativo di risposta al diffuso bisogno materiale di larghi strati della popolazione, causato dalla presenza di difficoltà economiche per i singoli e per le famiglie in una società dove la ricchezza era concentrata in pochissime mani. Il tutto in una logica di welfare che era considerato prevalentemente e solo ?previdenziale? ed ?assistenziale ?. Ora si amplia in una dimensione sociale e societaria. Da ciò un welfare ?allargato e trasversale? in una dimensione di ?welfare society?.

L?impresa sociale sostituisce la catena composta da ?produzione di ricchezza economica – prelievo fiscale da parte dello Stato (o donazioni a ?non profit?) – destinazione della ricchezza a fasce o settori deboli emarginati dal circuito del mercato con quella ?produzione di ricchezza, distribuzione e consumo del valore? in modo diretto. È una formula imprenditoriale in ?concorrenza? (cioè ?correre insieme?) con le imprese for profit e le aziende pubbliche per una finalità d?interesse generale che stabilizza il sistema.


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