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Cooperazione & Relazioni internazionali

Uganda, scontri fra esercito e ribelli: 36 morti

Ombre sull'operazione dei militari avvenuta ieri sera nel nord del Paese

di Stefano Arduini

Almeno 36 ribelli sono stati uccisi in un attacco sferrato ieri sera dall’esercito, appoggiato da forze aeree, nel nord dell’Uganda. E’ quanto riferisce telefonicamente all’agenzia Ansa il portavoce militare dell’area luogotenente Chris Magezi. Che precisa che i ribelli stavano trasportando con loro numerose persone rapite, 22 delle quali sono state liberate. Ma a parere di alcune testimonianze giunte dal posto, in particolare da rappresentanti ecclesiali, tra le vittime molti sono i rapiti, in particolare numerosi bambini. Le stesse fonti denunciano che effettuare attacchi via aerea rende ovviamente impossibile distinguere i bersagli. C’e’ poi un’altra circostanza che lascia perplessi. Per stessa ammissione del luogotenente, nell’area dello scontro sono state ritrovate solo 10 armi: un numero molto basso rispetto agli ”almeno 36 ribelli uccisi”, anche se e’ vero che i guerriglieri cercano di recuperare le armi dei loro compagni caduti. E noto, peraltro, che l’esercito conteggia come ribelli tutti coloro che perdono la vita in scontri a fuoco con le truppe. Il combattimento di ieri e’ avvenuto in piena boscaglia, nelle vicinanze della parrocchia di Ngoro, nel distretto settentrionale del Pader, a circa 370 km dalla capitale Kampala. Nel nord dell’Uganda e’ in corso da oltre 18 anni una sanguinosa guerra civile che ha causato finora numerose decine di migliaia di morti; almeno 20.000 i bimbi rapiti (serve-concubine le ragazze, minimiliziani i maschi); e circa 1,2 milioni di persone (su una popolazione globale di 1,5) costrette a cercare rifugio in campi profughi dove manca anche lfiindispensabile per sopravvivere. Tutto cio tra orrori indescrivibili, nasi e labbra tagliate a civili a mofi di monito. La guerriglia è condotta dal sedicente Esercito di Resistenza del Signore che predica l’abbattimento dello stato secolare ugandese, e la creazione al suo posto di una nazione basata sul rigido rispetto dei precetti biblici, in particolare i 10 Comandamenti.


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