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Un’irregolare da copertina

Bella e clandestina. Ma non si tratta di un romanzo d’appendice: questa è la storia di Judith Lia

di Redazione

Bella e clandestina. Ma non si tratta di un romanzo d?appendice: questa è la storia di Judith Lia, indossatrice di ventotto anni che da quattordici abita in Francia. Ma senza avere il permesso di soggiorno. Un?altra storia di ?sans papier?, dunque; ma di lusso. Nata in Costa d?Avorio, Judith è figlia del segretario generale del Partito democratico ivoriano. In territorio francese, tutti i più grandi stilisti sono con lei: la fanno lavorare e si battono per la regolarizzazione della loro ?belle black?; così come i suoi fratelli, francesi regolarizzati già da qualche anno. Ma la macchina della burocrazia francese non perdona: nel 1992 la richiesta di regolarizzazione per lavoro fatta da Judith si è fermata e non è mai più ripartita. Una schiera di avvocati ha preso le difese di Judith, le domande alla Prefettura si sono moltiplicate, un numero di fax è stato attivato per raccogliere adesioni alla battaglia della bella modella. Il risultato? Judith non può più lavorare né avere una propria residenza. Se viene arrestata per strada, espulsione garantita entro 48 ore. Tuttavia le misure di clemenza annunciate dal governo Jospin potranno forse venirle incontro. «E allora farò una grande festa: la lista degli invitati è già pronta da molto, molto tempo».


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