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Un innovativo reparto per anziani affetti da tumore

È attivo dallo scorso giugno all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano il nuovo reparto di degenza dell’Unità Operativa di Medicina 2-Oncogeriatria.

di Fondazione Don Gnocchi

È attivo all’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano il nuovo reparto di degenza dell’Unità Operativa di Medicina 2-Oncogeriatria. Il reparto accoglie pazienti di età superiore ai 65 anni affetti da patologia neoplastica, ma anche pazienti di età inferiore particolarmente fragili. Dispone complessivamente di 27 posti-letto convenzionati con il Servizio Sanitario (14 posti-letto di Medicina Oncologica e 13 posti-letto di Riabilitazione a orientamento oncologico) e rappresenta un modello organizzativo innovativo nel panorama sanitario milanese e lombardo.

L’obiettivo principale consiste nell’assistenza al paziente oncologico con un metodo improntato alla multidisciplinarietà: la contemporanea presenza dell’oncologo, del geriatra e del fisiatra e il contatto continuo col Medico di Medicina Generale si rivelano molto utili per i pazienti anziani e le loro famiglie. Nella nuova Unità di Oncogeriatria è inoltre possibile effettuare chemioterapie e terapie di supporto  per pazienti  provenienti dal territorio, ma anche da altri Centri Ospedalieri dopo interventi di chirurgia Oncologica e Radioterapia.

Il tutto ha preso le mosse da un problema reale: l’altissima incidenza del cancro tra le persone anziane, questione scarsamente indagata nelle sue necessità terapeutiche, riabilitative, di supporto psicologico e di reinserimento nella vita quotidiana. Partendo da queste premesse e pensando di attivare un Programma di Oncologia in ambiente geriatrico, ma anche riabilitativo, è stato presentato alla Regione Lombardia un “Progetto di continuità assistenziale per pazienti anziani oncologici” che è stato approvato e finanziato.

L’aspetto più peculiare dell’incidenza dei tumori è il forte e costante aumento che si osserva con l’aumentare dell’età. Il rischio di sviluppare un tumore nelle persone di 65 o più anni è circa 40 volte più alto che nelle persone di tra i 20 e i 44 anni di età ed è circa quattro volte più elevato che nelle persone di tra i 45 e i 64 anni. L’aumento dell’incidenza dei tumori con l’età è costante in Italia negli uomini e nelle donne. Considerando che i tassi di incidenza e di mortalità crescono con l’età e che il guadagno nella attesa di vita è in costante aumento, si prevede che l’impatto dei tumori nei pazienti anziani crescerà ulteriormente nel prossimo futuro.

Direttore del Progetto di continuità assistenziale per pazienti anziani oncologici è il professor Silvio Monfardini, mentre il dottor Riccardo Sandri è il Primario dell’Unità di Oncogeriatria.

La struttura offre percorsi di continuità assistenziale per pazienti oncologici anziani e comprende i seguenti servizi:

–      reparto di degenza oncologica geriatrica e riabilitazione oncologica

–      day hospital (somministrazione chemioterapia antitumorale e terapia di supporto)

–      spazi diagnostici e ambulatoriali

–      attività di psico-oncologia: punto di ascolto per pazienti e familiari.

L’intervento di un’équipe multidisciplinare composta da oncologi, geriatri, fisiatri, psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, infermieri qualificati, operatori addetti all’assistenza e il continuo contatto con il medico di medicina generale permettono una presa in carico globale per rispondere pienamente ai bisogni dei pazienti e delle loro famiglie.

È possibile accedere al reparto su indicazione di ricovero da parte del medico curante o dello specialista di riferimento o a seguito di valutazione dell’équipe medica del Centro.

Gli ambulatori sono operativi per visite specialistiche ed esami diagnostici erogati sia in convenzione con il Servizio Sanitario Ragionale che a pagamento o in convenzione con assicurazioni e fondi sanitari.


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