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Una donna fra i geek

Parla Frieda Brioschi, presidente della Wikimedia Foundation Italia

di Riccardo Bagnato

All’inizio di questa avventura ricordo che andavo a letto la notte e al mattino dopo mi alzavo controllando quello che nel frattempo era successo. Oggi, sarebbe impensabile. Troppe modifiche, troppi contributi. E malgrado tutto Wikipedia procede alla grande». A parlare è Frieda Brioschi, di professione consulente informatico, tra i primi a impegnarsi nella diffusione di Wikipedia in Italia (era il 2003); è tra i 18 fondatori, e oggi il presidente, di Wikimedia Italia, associazione nata per promuovere la conoscenza e l’uso dei progetti a “contenuto aperto”, fra cui – soprattutto – Wikipedia. Nel team c’è chi corregge le voci che vengono pubblicate online, chi fa il tesoriere, chi va nelle scuole a tenere lezioni o presenta progetti in occasione di appuntamenti pubblici. Frieda fa tutto questo, a volte contemporaneamente, salvo una piccola parentesi che si è ritagliata nel 2007 quando è stata nominata nel consiglio di amministrazione della casa madre, la Wikimedia Foundation. Lei, sui suoi molteplici impegni, ci scherza su, ma «è ora che qualcun altro prenda il mio posto», butta lì tra una frase e l’altra. Sarà, ma intanto, proprio grazie a Wikimedia, ha anche conosciuto suo marito – nickname: Jollyroger – con cui condivide la passione per il mondo Wiki.

Partiamo da un aneddotto: 17 persone, un lontano venerdì 17, davanti a un notaio per fondare Wikimedia Italia.

Diciotto, prego, i fondatori erano 18. Uno quella sera non è riuscito ad arrivare, ma siamo andati avanti lo stesso: alla faccia della superstizione! Da qualche anno ci riunivamo online sulla chatline IRC. Una trentina di persone sparse in tutt’Italia. Conosciuti per passione, inchiodati davanti allo schermo per ore, da mattina a sera (a volte, a notte inoltrata!) a discutere di una voce scritta male o per controllare quello che veniva pubblicato su Wikipedia. Poi, per evitare di rimanere il solito gruppo di smanettoni che seguiva un astruso progetto, abbiamo chiesto ed ottenuto l’affiliazione alla Wikimedia Foundation americana (per intenderci quella che paga gli sviluppatori, i server, la connessione) e, a sorpresa, l’ok è arrivato subito.

Oggi Wikipedia conta oltre 740mila voci, contro le 220mila della Treccani, con un’affidabilità pari a quella della Enciclopedia Britannica…

In questi ultimi due anni Wikipedia ha smesso di essere una scoperta ed è diventata un punto di riferimento come il Corriere o Repubblica. Però, attenzione: Wikimedia e Wikipedia non sono la stessa cosa.

E Wikimedia, allora, cos’è?

L’associazione Wikimedia Italia, in quanto tale, non controlla i contenutidi Wikipedia e non ne è in alcun modo responsabile. L’associazione ha però il diritto di utilizzo del marchio Wikipedia, che le deriva dal fatto di essere il corrispettivo italiano della Wikimedia Foundation, il cui presidente, Jimmy “Jimbo” Wales, è l’inventore di Wikipedia. A livello individuale i soci di Wikimedia Italia sono quasi tutti anche wikipediani, ma essere iscritti all’associazione non dà alcun diritto né alcuna responsabilità in più rispetto all’enciclopedia. Pensala come un’associazione del tipo “amici del museo civico”, con la differenza che i soci di Wikimedia Italia non hanno nemmeno lo sconto sul biglietto d’ingresso:l’utilizzo di Wikipedia è gratuito per tutti!

Avete una vera e propria vita associativa, con regolamenti, assemblee, votazioni e le solite interminabili discussioni…?

Anche le discussioni, certo. All’inizio eravamo una trentina, oggi siamo quasi 200, ma come tutte le associazioni sono i soliti 30 quelli che si impegnano costantemente. Poi, per fortuna, ci sono 8mila utenti ogni mese che scrivono almeno una voce o che ne modificano una.

Fra i wikipediani ci sono diversi ruoli, per esempio gli amministratori? Chi sono?

Sono quelli che ricevono le richieste degli utenti che chiedono di proteggere una pagina soggetta a vandalismo da parte di altri utenti: capita di norma sotto elezioni a tutte le biografie dei maggiori protagonisti. O che controllano le voci appena pubblicate, che bloccano gli utenti particolarmente “maleducati”, che coordinano le votazioni per le eventuali cancellazioni. Io per fortuna non lo sono più. Non avrei il tempo per farlo.

E allora cosa fa il presidente di Wikimedia Italia?

A un certo punto ci siamo resi conto che Wikipedia andava avanti alla grande da sola, o quasi, mentre l’associazione no. L’impegno estemporaneo di chi scrive una voce ogni tanto si scontra con le esigenze di una struttura che ha bisogno di costanza. Stiamo discutendo se assumere esperti di fund raising o di comunicazione, ma ancora non abbiamo preso una decisione. In questi anni io ho svolto sempre di più un ruolo di rappresentanza, partecipando a conferenze, convegni, o raccontando la nostra esperienza nelle scuole. Ma ho dovuto anche rispondere a coloro che si sono sentiti diffamati da una voce che li riguardava. Nel 90% dei casi basta spiegare che i responsabili sono gli autori delle voci, e che Wikimedia non c’entra nulla. Negli altri casi, è l’avvocato dell’associazione a ribadirlo con una lettera. Poi, se ancora non basta…

…come nel “caso Angelucci”?

Esatto. Giampaolo e Antonio Angelucci (editori de Il Riformista e Libero, oltre che imprenditori con interessi nel campo della sanità, ndr) hanno intentato una causa civile da 20-milioni-20 di euro nei confronti di Wikimedia Italia. Non ti dico l’emozione quando ho aperto la busta contenente l’atto di citazione indirizzato a me, in quanto presidente. Nessun contatto preliminare, nessuna richiesta di rettifica, nessuna diffida: gli Angelucci hanno immediatamente depositato la citazione. La pagina additata è stata ovviamente subito rimossa. Come è noto l’associazione non ha alcun controllo o responsabilità sui contenuti di Wikipedia. Però la causa resta…

E adesso? Cosa pensa di fare?

Resterò presidente fino a quando sarà chiusa questa causa, è un punto d’onore. Poi, però, basta! Vorrei impegnarmi in attività rivolte alle scuole, un aspetto del mio lavoro che fino ad ora ho potuto seguire in modo sporadico, ma che meriterebbe un’attenzione dedicata. In questo campo avrei parecchie cose da dire, ma soprattutto una: spiegare agli insegnanti che devono smetterla di far fare le ricerche ai bambini, che tanto nella maggior parte dei casi non fanno altro che copiare e incollare da Wikipedia. Spieghiamo loro, invece, come si costruisce una voce, cosa sono le fonti, come si valutano. In questo modo imparano ad affrontare le notizie che trovano in Rete, a distinguere le fonti, e si costruiscono un proprio senso critico nei confronti delle informazioni che ricevono.

E sul fronte dell’associazione?

L’associazione deve crescere: abbiamo partecipato già quest’anno al 5 per mille, anche se poi i soldi arriveranno quando sarò nonna, ma tant’è. Così, per ora, oltre alle quote associative, per finanziare la nostra attività possiamo contare sulla raccolta fondi mondiale, che fa la stessa Wikimedia Foundation. Dal totale raccolto per paese ci viene restituita la metà: in totale, circa 30mila euro. Troppo poco. Troppo poco soprattutto se confrontato con gli altri chapter europei: Wikipedia Germania, per fare un esempio, poteva contare su oltre 100mila euro di donazioni l’anno già tempo fa. Come vede, spazio per crescere ce n’è…


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