Economia
Volti della sostenibilità, riavvolgiamo il nastro
Vi siete persi la prima serie della nuova rubrica di VITA? In questo articolo potete ritrovare le puntate precedenti. Sono storie fatte di scelte personali, coincidenze, svolte aziendali, preferenze e passioni, che restituiscono una dimensione umana a sfide epocali. Dopo l’estate la serie riparte con nuovi “Sustainability Portaits"
La sostenibilità o è condivisa o non è. Parafrasando la nota frase del film Into the wild, uno dei dieci manager che hanno accettato di mettersi in gioco, raccontando se stesso e il proprio lavoro, nella rubrica I volti della sostenibilità, ha espresso in poche parole la portata del cambiamento in atto nelle aziende. Ma non solo. Quelli che seguono sono brani tratti da ciascuna intervista, che potete rileggere per intero cliccando sul "ritratto" del protagonista. Non vi diremo chi ha pronunciato la frase iniziale. Se vi va, cercatela. In ogni caso, il tentativo non sarà stato vano, come non lo è stato per VITA quello di raccontare queste storie di crescita personale, lavoro quotidiano (a volte del tutto contro corrente) e di grandi sfide ancora da affrontare.
Nella seconda metà di settembre il nostro viaggio con i “Sustainability Portaits” riprende con la stessa curiosità.
Tutti i giorni mi chiedo come fare a tenere viva la luce. Direi andando oltre alla compliance e provando a far sì che questa non diventi l’elemento che guida tutti i processi.
Per una serie di esperienze e vicissitudini, posso dire che, probabilmente, il compito della sostenibilità mi appartenesse.
Il ruolo del sustainability manager è aiutare l’azienda e i collaboratori a lavorare in un’ottica Esg in equilibrio e integrata con quella finanziaria.
La sfida che sento più aperta rispetto al mondo Esg è quella di far percepire sempre più il valore della S (social).
Matteo Cidda, responsabile comunicazione e sostenibilità di Banco Bpm
Sento il dovere di dare il mio contributo affinché le prossime generazioni possano guardare al futuro con la speranza di vivere in un mondo migliore.
Negli obiettivi individuali della remunerazione variabile dei manager figurano anche elementi di sostenibilità e di creazione di valore condiviso.
È necessario che l’attenzione al sociale, alla collettività e all’ambiente siano allineati al purpose aziendale.
Penso che ognuno abbia una personal social responsibility che va al di là di quello che può fare un’azienda.
E' un lavoro orientato a far sì che un'azienda possa mettere la persona al centro mantenendo coerente la propria strategia di business.
Il valore primario della sostenibilità non è una mera opportunità commerciale, ma un’occasione di cambiamento a livello umano e di comunità.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.