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Welfare & Lavoro

Welfare bis contro le stragi sul lavoro

L’Istituto si assumerà gli oneri degli interessi contratti dalle imprese e offrirà incentivi per migliorare le condizioni di lavoro.

di Mariateresa Marino

Non solo risarcimenti in moneta sonante e rendite garantite agli infortunati sul lavoro. L?Inail, l?istituto che in Italia è preposto alla salute e alla sicurezza nel mondo del lavoro, vuole andare oltre suoi compiti ?storici? e alzare la mira. Obiettivo: fermare la strage bianca, quella degli infortuni sul lavoro che (vedi altro articolo in pagina) miete tre vite al giorno. E la carta della concertazione con le parti sociali è, secondo il presidente Gianni Billia, ?l?asso nella manica?, il meccanismo nuovo su cui far leva per cambiare e migliorare le prestazioni dell?Istituto. Insomma, una sorta di secondo Stato sociale pubblico per prevenire i malanni. Dunque, I?Inail si appresta a cambiare rotta, iniziando proprio dagli incentivi monetari agli investimenti per la sicurezza e la prevenzione. La legge 144 del 17 maggio di quest?anno (il collegato alla Finanziaria 1999 che delega il governo in materia di investimenti, incentivi all?occupazione e riordino della normativa che disciplina l?Inail) prevede per il triennio che va dal 1999 al 2001 la destinazione da parte dell?Inail di ?congrue risorse economiche? per finanziare programmi di adeguamento delle piccole e medie imprese, comprese quelle del settore agricolo e artigianale, alle normative di sicurezza e di igiene dei lavoro. La cifra prevista è di circa 450 miliardi di lire in tre anni. Verranno finanziati progetti strutturali di adeguamento in modo che l?Inail assuma in tutto o in parte l?onere degli interessi contratti dalle aziende. Secondo i calcoli dell?Istituto saranno circa 50 mila le imprese che potranno così assolvere ai doveri di sicurezza e prevenzione previsti dalle legge 626 del 1994, garantendo un miglioramento reale delle condizioni di lavoro . Ma gli sforzi dell?Inail per una nuova politica ?della sicurezza? non si esauriscono qui. L?Istituto intende rafforzare il proprio intervento nel campo della riabilitazione fisica e sociale di coloro che hanno subito invalidità gravi e permanenti sul luogo di lavoro. Il progetto del polo protesico-riabilitativo di Roma va in questa direzione. Si tratta di un centro diretto all?erogazione di servizi integrati per l?handicap (cure, riabilitazione, trattamenti chirurgici, riqualificazione professionale, ricerca tecnica e tecnologica) è nato dalla sinergia tra l?Inail, l?Università di Tor Vergata di Roma, il Cnr, la Regione Lazio e il Comune di Roma .Le tecnologie ?in rete? stanno alla base anche del progetto ?Handicap e informatica? elaborato dall?Inail, che prevede un servizio di reinserimento sociale per disabili attraverso il computer e Internet e la sperimentazione di forme di telelavoro per coloro che soffrono di gravi forme di invalidità. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie al contributo della Telecom Italia, di Ibm e di Asphi, azienda produttrice di software per il lavoro dei disabili.

I nostri due fronti

La sicurezza sul lavoro in Italia rimane ancora lontana. I dati che abbiamo sotto mano sono molto gravi e preoccupanti Pur di fronte ad una flessione degli incidenti rispetto a qualche anno fa sono aumentati gli infortuni gravi e le morti bianche A questo punto occorre intervenire su due fronti: da una parte è necessaria la modifica dei cicli produttivi e delle macchine, spesso obsolete e poco controllate, causa quasi principale degli incidenti. In secondo luogo, bisogna investire energie e risorse nella informazione e nella formazione del personale. A questo proposito l?Inali ha stanziato circa 1100 miliardi, di cui 450 sono destinati all?incentivazione dell?adeguamento degli impianti nelIe piccole e medie imprese e 600 nella formazione dei lavoratori. Il punto di riferimento normativo rimane sempre la legge 626 , che fino a questo momento è stata applicata dignitosamente nelle grandi aziende, scarsamente nelle piccole e medie imprese e, va detto, del tutto inapplicata nella Pubblica amministrazione. Gli ospedali e le cronache di malasanità la dicono lunga su queste gravi lacune. Presidente della commissione Ambiente e Lavoro della Camera


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